Net neutrality: addio negli Stati Uniti. Cosa cambierà?

By Fabrizio

isp

Ultimamente si sente molto parlare di net neutrality. La FCC, ovvero la Federal Communication Commision, ha recentemente approvato un nuovo regolamento. Questo nuovo regolamento prevede lo spostamento della videosorveglianza degli internet provider dalla FCC alla FTC (Federal Trade Commission). La FTC è l’agenzia governativa che si occupa di commercio e concorrenza. Ora veniamo al dunque. Questo nuovo regolamento prevede l’abolizione della net neutrality dagli Stati Uniti. Di certo questa non è una buona notizia per gli utenti americani e per noi utenti di tutto il mondo.

Ma cos’è la net neutrality? E come influirà la sua abolizione nel mondo di internet? Analizziamo insieme tutti gli aspetti di questa vicenda.

ISP: cos’è?

Nell’ambito informatico e delle telecomunicazioni l’Internet Service Provider, in sigla ISP (anche abbreviato in provider), è una struttura commerciale che offre agli utenti (residenziali o imprese), dietro la firma di un contratto di fornitura, servizi inerenti a Internet, i principali dei quali sono l’accesso al WWB e la posta elettronica.

In poche parole questa è la definizione di ISP.

Net neutrality: di cosa si tratta?

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La net neutrality, letteralmente “neutralità della rete“, è un concetto che possiede un principio molto semplice. In poche parole tutto il traffico internet viene trattato allo stesso modo, senza preferire dei servizi specifici ad altri.

In poche parole, tutti noi per poterci connettere dobbiamo passare attraverso un ISP. Fino ad oggi gli ISP hanno trattato tutte le informazioni, ovvero i pacchetti scambiati, tutte allo stesso modo. Non hanno tenuto conto del contenuto dell’informazione. Non potevano preferire un determinato traffico rispetto ad altri.

Eticamente infatti è la cosa più giusta e sensata da fare. Ed è stato così fin dalla seconda metà dell’Ottocento. Fino ad oggi, quando i 5 commissari si son svegliati e han detto “oh ma aboliamo la net neutrality”, senza tener conto degli effetti futuri.

Ma vediamo ora come si ripercuoterà questa decisione.

Abolizione net neutrality: cosa cambierà?

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Come abbiamo detto in precedenza, questo il concetto alla base di questo sistema esiste fin dalla seconda metà dell’Ottocento. La neutralità della rete non è mai piaciuta ai repubblicani, voluta invece da Barack Obama. La decisione è infatti stata duramente criticata dai democratici, ma non sfociamo in inutili dibattiti politici.

Quindi ora che è stata abolita la net neutrality negli Stati Uniti, cosa cambierà effettivamente e quali saranno le ripercussioni su tutti gli utenti?

I provider possono ora decidere di dare priorità ad alcuni servizi a danno di altri. Ovviamente gli utenti dovranno essere messi al corrente della questione, affinché possano scegliere in base alle proprie necessità.

Il nuovo regolamento consente agli ISP statunitensi di fare semplicemente tutto ciò che vogliono con la gestione del traffico online. In cosa si traduce tutto ciò? Semplice, gli ISP potranno ora bloccare, accelerare o rallentare il passaggio di alcuni dati rispetto ad altri.

La net neutrality era diventata uno dei più importanti principi per garantire la libera circolazione delle informazioni sul web. Questo principio è ritenuto necessario per tutelare i consumatori da un aumento dei prezzi e per garantire alle aziende più piccole di essere trattate allo stesso modo di quelle più grandi. La stessa Google, infatti, non sarebbe diventata quella che conosciamo oggi se non ci fosse stata la net neutrality.

Quindi un ISP potrebbe far pagare di più l’accesso ai servizi di streaming, il quale richiede maggiore banda.

net neutrality proteste

La riforma ha portato a grandi polemiche, ovviamente, ed è criticata da tutte le principali associazioni, tra le quali spicca la Internet Association, ovvero l’associazione che comprende Facebook e Google. L’associazione ha ricordato al governo che le nuove regole non tengono in considerazione le condizioni del mercato per l’accesso a Internet negli Stati Uniti.

Gli utenti fuori dalle grandi città quindi potranno usufruire di un numero molto limitato di ISP. Si ritroveranno quindi a dover scegliere per forza un ISP con contenuti privilegiati ai quali non sono interessati. Mentre con le regole precedenti avevano la certezza che i contenuti venivano trattati tutti allo stesso modo, senza privilegi.

La FCC ha ora poche settimane di tempo per definire gli ultimi dettagli. Dubitiamo ci saranno ripensamenti prima del completo addio.

Unione Europea: quale sarà il futuro?

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Dopo avervi spiegato quali cambiamenti porterà il nuovo regolamento, analizziamo la nostra situazione.

Negli ultimi anni, l’Unione Europea è riuscita a dotarsi di un ottimo regolamento sulla net neutrality. Si sono stabiliti limiti e condizioni per i vari ISP, con la sola esclusione degli operatori mobili.

Il timore di tutti è che il cambiamento così radicale che sta avvenendo negli USA, possa in qualche modo condizionare anche l’UE. Invece c’è chi pensa, e spera, che le forti polemiche e manifestazioni che si stanno avendo luogo negli Stati Uniti possano in qualche modo essere di “lezione” agli enti europei.

Conclusioni

La FCC è già stata citata in giudizio da varie associazioni e dovrà dimostrare i motivi validi per i quali è stato deciso un cambio così radicale delle regole, le quali sono state approvate solo 2 anni fa. L’esito di queste iniziative non è assolutamente intuibile e non si possono fare previsioni sulla decisione finale.

Tutto quello che resta a noi semplici utenti è aspettare che le varie associazioni, come la Internet Association, ci rendano giustizia.

L’articolo Net neutrality: addio negli Stati Uniti. Cosa cambierà? appare per la prima volta su ChimeraRevo – Il miglior volto della tecnologia.

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