Filtri fotografici: differenze e vantaggi

By Nicola Alessi

Foto esempio applicazione polarizzatore pl cir

I filtri fotografici, si sa, con l’arrivo del digitale e dei programmi di post produzione hanno perso un po’ della loro importanza. Gran parte degli utenti finali si chiede quale possa essere l’utilità di questi ultimi dal momento che è possibile riprodurre questo tipo di effetti gratuitamente in post produzione inserendo come unico ”ingrediente” un po’ di olio di gomito. Alcuni filtri però, sono in grado di darci degli scatti che presentano dei vantaggi in termini di qualità e di resa generale della foto che non sono ottenibili in post produzione.

Cos’è un filtro?

Un filtro fotografico è un accessorio aggiuntivo a livello ottico, che posto davanti alla lente, è in grado di apportare una determinata modifica all’immagine (che varia in base alla tipologia di filtro utilizzato). Esistono sul mercato due macro aree per questo tipo di accessorio: i filtri con innesto a vite e i filtri a lastra ( vengono montati attraverso un ulteriore accessorio).

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I filtri a vite

I filtri a vite

I filtri a vite sono quelli che possono essere montati direttamente sulla lente tramite una filettatura. Essi hanno una forma circolare e risultano più comodi e pratici rispetto alla variante a lastra. Ma aldilà della portabilità, questo genere di filtri è ottimo per le colorazioni omogenee in quanto con colorazioni sfumate non sempre si riesce ad allineare la sfumatura una volta arrivati a fine corsa.

Le caratteristiche da tener conto al momento dell’acquisto sono lo spessore ed il diametro. Un filtro voluminoso porterà inevitabilmente alla comparsa di una vignettatura piuttosto fastidiosa che si accentuerà ancor di più sulle ottiche grandangolari rendendo in alcuni casi inutilizzabile il proprio scatto fotografico.

Ma esistono in commercio dei filtri con dimensioni ridotte che permettono di ridurre questo effetto vignettatura o di limitarla al minimo in accoppiata con un altro filtro. Ed è proprio a questo punto che entra in gioco l’altro parametro altrettanto importante, il diametro. Quest’ultimo è variabile, non tutti gli obiettivi come ben sappiamo hanno lo stesso diametro e dunque è bene documentarsi prima dell’acquisto onde evitare errori spiacevoli!

Come scoprire il diametro della vostra lente? Beh, lo trovate scritto sull’obiettivo stesso o all’interno del tappo di protezione.

Esistono però degli anelli adattatori che permettono di montare dei filtri con diametro superiore a quello della lente rendendo dunque possibile l’utilizzo dello stesso filtro su altri obiettivi con diametro uguale o minore allo stesso.

Filtri a lastra

Filtri a lastra

I filtri a lastra, come già preannunciato, non hanno una struttura in metallo. Essi sono delle lastre con forma quadrata o rettangolare che si montano davanti alla lente per mezzo di un apposito accessorio chiamato holder (questo accessorio oltre a fungere da sostegno per il nostro filtro a lastra ci permette di montare più di un filtro e/o di ruotarlo per ottenere effetti differenti).

Il vantaggio principale di questa tipologia di filtri è quella di ridurre notevolmente la comparsa di vignettatura grazie ad una dimensione maggiore rispetto alla lente.

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Tipologie di filtro

Esistono molte tipologie di filtro ma quelli più utilizzati sono senza alcun ombra di dubbio:

  • Filtri UV
  • Filtri Skylight
  • Filtri ND
  • Filtri GND

Scopriamoli insieme nel dettaglio e proviamo a capire le caratteristiche delle varie tipologie.

Filtri UV e Skylight

Queste due tipologie di filtro possono essere racchiuse in un’unica categoria in quanto le loro funzionalità sono piuttosto simili (sui filtri skylight è un po intensificata la cosa rispetto agli uv). Questo genere di filtri viene principalmente utilizzato per assorbire delle lunghezze d’onda impercettibili all’occhio umano ma che aumentano l’effetto foschia e modificano le tonalità dei colori, contribuendo quindi (anche se non in modo esagerato) ad un aumento della nitidezza.

Come detto prima il filtro skylight ha praticamente la stessa funzione del filtro UV ma grazie alla sua colorazione rosea permette anche un riscaldamento dei colori.

Filtro polarizzatore

Il filtro polarizzatore si presenta con una colorazione grigia molto lieve e permette di ridurre la luminosità della scena da 1 a 2 stop. Esso è formato da due vetri, uno fisso e l’altro mobile. Questo movimento permette di regolare l’intensità della polarizzazione.

I vantaggi che è possibile trarre da questa tipologia di filtri sono senza ombra di dubbio (all’atto pratico) la possibilità di ottenre delle immagini più sature e più contrastate e la possibilità di regolare il riflesso su determinate superfici (come l’acqua o i vetri ad esempio).

Foto esempio applicazione polarizzatore senza polarizzatore

Filtro ND

Questa tipologia di filtri si presenta in colorazione grigio neutro omogenea su tutta la superficie del filtro e a seconda dell’intensità permetterà degli effetti piu o meno marcati. Lo scopo del filtro ND è quello di togliere degli stop di luce, permettendo così di operare con tempi di scatto più lenti anche in quelle condizioni in cui non sarebbe possibile (giornata troppo soleggiata ad esempio). Ma il vantaggio si ha anche con diaframmi molto aperti. Laddove non è possibile scattare con diaframmi piuttosto ”spinti” nonostante la scelta di ISO bassi e velocità dell’otturatore molto rapide allora vengono in aiuto questi filtri.

Dal punto di vista creativo questi filtri a densità neutra sono famosi perché sono capaci di dare un effetto setoso all’acqua in movimento durante una lunga esposizione. In commercio, oltre i filtri ND con varie intensità venduti singolarmente, esistono anche dei filtri conosciuti come ND variabili. Essi hanno una struttura praticamente identica a quella del polarizzatore (formati quindi da una parte fissa ed una mobile) e permettono di regolare l’intensità attraverso la rotazione della parte mobile.

Per comprendere al meglio le varie tipologie di filtri ND e la relativa riduzione di stop di luce occorre far riferimento alla tabella qui di seguito:

Best ND Filter conversion chart

Digislider Lens twist Method to stop flickering in time lapse BLADES
Cos’è il flickering e come si correggeSoprattutto in modalità manuale, i vostri scatti potrebbero essere soggetti a flickering. Ecco cos’è questo fenomeno e come potete correggerlo.

Filtro GND

Questo tipo di filtro lo troviamo soprattutto sotto forma di lastra e si presenta con una colorazione sfumata che passa dal grigio al trasparente. La caratteristica principale è quella di permettere di captare le informazioni presenti sia nelle alte luci che nelle ombre effettuando però una singola esposizione. Questa tipologia di filtri si suddivide a sua volta in due categorie:

  • Sfumatura soft
  • Sfumatura hard

I primi sono dotati di una sfumatura più leggera e sono ideali in quelle situazioni in cui lo stacco tra la zona d’ombra si presenta frastagliata mentre i secondi sono più adatte nelle situazioni in cui si ha uno stacco netto. Ed infine, anche questi come i filtri ND sono disponibili in diverse densità.

Conclusioni

Dopo questa carrellata di filtri siamo giunti alle conclusioni. Sebbene molti di voi sicuramente saranno scettici riguardo all’acquisto di questi filtri possiamo assicurarvi che con un po di allenamento è possibile raggiungere dei risultati abbastanza interessanti ottenendo così degli scatti creativi senza applicare degli effetti artificiali in fase di post produzione.

L’articolo Filtri fotografici: differenze e vantaggi appare per la prima volta su ChimeraRevo – Il miglior volto della tecnologia.

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