Linux ha quasi la metà del mercato dei sistemi operativi desktop Linux
Dopo che Linux ha raggiunto una quota di mercato del 3% globale come il sistema operativo PC desktop, è nata una vivace discussione in rete sul come e sul perché e se veramente solo così.
Su theregister.com hanno scritto qualcosa che condivido e che condivido con voi:
«Linux è ora poco più del 3% del mercato globale dei sistemi operativi desktop, escludendo poco più del 4% che è ChromeOS. Che è anche Linux, ma il tipo sbagliato di Linux.
L’aggregatore di statistiche sui server Web Statcounter ha annunciato la scorsa settimana che a partire da giugno 2023, Linux rappresenta il 3% nell’utilizzo mondiale dei sistemi operativi desktop. Tuttavia, questo è ancora superato da ChromeOS, il che significa che Linux desktop ha meno della metà del mercato Linux desktop. Se ritieni che questo sia un po’ strano, siamo d’accordo con te.
Apparentemente, l’utilizzo di Linux desktop misura il 3,08%, in ritardo di circa 1/4 (cioè il 25% in meno) rispetto all’utilizzo di ChromeOS al 4,15%. Il problema con questo è che ChromeOS è anche una distribuzione GNU/Linux. È una distro strana, non standard in diversi modi, ma le versioni attuali sono costruite sulla base di Gentoo Linux, passando da una base Ubuntu alcuni anni prima.
Riteniamo che un calcolo più accurato sarebbe che Linux abbia ora raggiunto il 7,23 percento nell’uso nelle statistiche di Statcounter insieme a ChromeOS che è a poco più della metà: il 57,4% del totale. Sembra un’interpretazione più positiva, quella che i fan di Linux vorrebbero fare, ma a quanto pare no.
Per inciso, sospettiamo che una buona parte del 3,23 percento dei sistemi operativi raggruppati sotto “Sconosciuto” siano probabilmente anche utenti Linux, solo quelli extra-paranoici che stanno oscurando il loro agente utente o qualcosa del genere.
Perché ChromeOS non dovrebbe contare?
È un kernel Linux e un ambiente utente Linux con tanto di libreria glibc C standard. Puoi aprire una shell. Se vuoi, puoi eseguire un contenitore Debian e una volta che sei lì, installi ed esegui qualsiasi app Debian. Ad esempio ChromeOS Flex esegue Firefox e DOSemu.
Se qualcuno ha detto “Android non è un Linux”, questo è difendibile. Non puoi scaricarlo facilmente gratuitamente e non puoi eseguirlo sul tuo computer generico standard. Ci sono stati alcuni sistemi operativi desktop sperimentali basati su Android, ma finora hanno fallito tutti. Sulla sua piattaforma nativa di smartphone e tablet, non puoi eseguire le normali app Linux su Android. È un tipo diverso di bestia, anche se tecnicamente è un Linux in quanto ha un kernel Linux. Ma questo è tutto. Ha anche uno strano, non standard, non GPL libc, “Bionic”. Per impostazione predefinita e a meno che non sia crackato, a parte il kernel, non ha nient’altro di simile a Linux. Niente shell, niente desktop, niente X11 o Wayland, niente.
Ma non è il caso di ChromeOS. Sotto il suo esclusivo livello GUI che, a differenza di quello in macOS, è open source è un Linux relativamente standard che può eseguire app Linux standard, pronte all’uso, sia su x86 che su Arm. In quanto tale, è il desktop Linux di maggior successo che ci sia.
Non è un tipico Linux, perché i tipici Linux sono strumenti per tipi hacker nerd, e quel tipo di sistema operativo non diventerà mai mainstream a meno che qualcuno non costringa le persone a usarlo. Come sta attualmente facendo il governo della Repubblica popolare cinese, ma questo è irrilevante per noi. Nessun Google all’interno del Great Firewall significa nessun ChromeOS.
ChromeOS è un Linux desktop con la Linuxness eliminata. Nessuna scelta sul partizionamento. Nessuno strano meccanismo di dual-boot. Nessuna scelta di desktop o gestori di pacchetti. Nessun gestore di pacchetti!
Ma in tutti i modi che contano, è mainstream, ha successo commerciale, è un raffinato sistema operativo desktop per l’utente finale ed è un Linux.
Quindi naturalmente le Forze del FOSS lo odiano. Certo che lo fanno. E come esprimono quel disprezzo? Dicendo che non è un vero Linux.
Unix è come una religione: in qualche modo, incoraggia scismi e sette scissioniste, le quali negano tutte che le altre siano legittime. È quasi una caratteristica distintiva.
Ignorando tutti gli Unix commerciali poiché sono effettivamente tutti morti ora, e guardando solo quelli FOSS, ci sono circa una dozzina di sette rivali: NetBSD, FreeBSD, OpenBSD, DragonflyBSD, Minix, HURD e L4 e i suoi vari gruppi scissionisti, Plan 9 ( 9front, HarveyOS, Jeanne ecc.), Inferno, xv6, v7/86 e, ovviamente, Linux e le sue mille distribuzioni.
Esattamente 2 sistemi operativi basati su Linux hanno riscosso un successo commerciale su larga scala come sistemi GUI rivolti all’utente per utenti non tecnici. Uno ha miliardi di utenti (Android), l’altro una frazione significativa di un miliardo (ChromeOS). Entrambi provengono da Google ed entrambi condividono un attributo determinante: il mondo FOSS li rifiuta.
ChromeOS è disponibile in 2 versioni: c’è il normale ChromeOS, che puoi ottenere solo acquistando hardware creato per eseguirlo (proprio come macOS di Apple), e c’è ChromeOS Flex. Flex si chiamava Neverware Cloudready. Neverware è cresciuto dal ChromiumOS remixato e ricostruito di Hexxeh per PC ordinari. Hexxeh ha creato ChromeOS Flow, e questo è il nonno diretto di ChromeOS Flex: entrambi sono ChromeOS per hardware PC generico. Questo è significativo, dimostra che ChromeOS è solo un’altra distribuzione GNU/Linux.
ChromeOS Flex non è come Android. È un Linux in ogni aspetto che conta. È sia free che open source e ci sono stati più remix e rifacimenti. Funziona su un PC generico con BIOS ordinario o UEFI, incluso Secure Boot. Ha un desktop, anche se unico. Puoi aprire una shell e installare ed eseguire qualsiasi app Linux arbitraria.
Sembra un Linux, si comporta come un Linux e funziona come un Linux. È basato su un kernel Linux generico e fa cose Linuxy con binari Linuxy come qualsiasi altro desktop Linux.
Non ha systemd, ma grazie al grande dio Linus Torvalds e al suo apostolo St Cox non è ancora un requisito per una distribuzione GNU/Linux. Ha upstart, che era uno dei sistemi init più diffusi.
È al 100% valido per il mondo Linux che quando una forma specifica di sistema operativo basato su Linux diventa mainstream ed è utilizzata da circa la metà della razza umana (Android), i veri credenti del mondo Linux la rinnegano. Android non è un Linux. OK, in un certo senso hanno ragione.
Ma ChromeOS, e soprattutto ChromeOS Flex? Naturalmente, tutti i sostenitori lo denunciano come non un vero Linux, ma poi di nuovo, questo si riduce rapidamente a un argomento futile. Così com’è per i fan di Fedora che pensano che Ubuntu sia spazzatura, e come per i Debianisti che pensano che tutto il resto sia spazzatura, e la gente di Arch che pensa di essere la vera avanguardia, e gli appassionati di Slackware considerano tutti gli altri neofiti, mentre la gente di NixOS pensa che tutti gli altri siano ancora nell’età della pietra da qualche parte… »
Insomma, non c’è mai unione nel mondo Linux!
Fonte: https://www.theregister.com/2023/07/18/linux_desktop_debate/
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