Recensione Bq Aquaris M10 Ubuntu Edition: puro esercizio di stile

By Jessica Lambiase

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Ci sono tablet pensati per navigare, tablet pensati per giocare, tablet pensati per essere social in mobilità… e tablet pensati, invece, per chi vuole essere produttivo. E’ nell’ultima categoria che va a piazzarsi il Bq Aquaris M10 Ubuntu Edition, il primo dispositivo realmente convergente di Canonical ed in grado di adattarsi sia all’utilizzo touch-based che all’utilizzo in stile PC (ovvero con monitor e/o dispositivi di input esterni).

In realtà lo scopo del tablet è quello di svelare la flessibilità di Ubuntu “touch”, ovvero della versione unificata del sistema operativo che sa adattarsi a scenari che vanno dalla semplice navigazione alla consultazione e modifica dei documenti.

Un dispositivo sicuramente non per tutti ma che chi segue l’ecosistema Canonical o è già assiduo utilizzatore dei suoi sistemi operativi potrebbe prendere in considerazione come parziale sostituto del computer, almeno in mobilità, oltre che un dispositivo che potrebbe incuriosire i novizi ed avvicinarli al mondo Ubuntu.

I geniali obiettivi di convergenza e flessibilità del Canonical-pensiero (per altro risalenti al periodo pre-Windows 10, NdR) vanno però a scontrarsi con quella che è la realtà: teoria e pratica, specialmente in questo caso, sono due universi purtroppo differenti. Il perché? Scopritelo leggendo la nostra recensione.

Nota personale: recensire l’Aquaris M10 in salsa Ubuntu non è stato affatto semplice, poiché – come già detto – è dedicato ad una precisa categoria di utenza. Ho personalmente cercato di usare questo tablet esattamente con quegli obiettivi ed ho avuto un riscontro nettamente diverso da quanto potessi aspettarmi. Un riscontro che, ovviamente, comprenderete meglio leggendo la recensione.

Confezione

Confezione robusta ma semplice quella del Bq Aquaris M10 Ubuntu Edition, che è arrivato nella nostra redazione in variante FullHD: una scatola in cartone circondata da una “copertina” in cartoncino, esteticamente gradevole, che descrive il prodotto nei suoi aspetti principali.

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La scatola interna ha i classici colori di Ubuntu e, una volta aperta, mostra immediatamente il device; sollevandolo si accede ad un piccolo scomparto che contiene una piccola custodia (sempre in cartone), il cavo USB per ricarica e dati e la spina da muro con presa italiana. La custodia contiene il manuale di primo utilizzo in differenti lingue (italiano incluso) e, ovviamente, la garanzia.

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Design

Nulla da eccepire sul design di questo tablet, sicuramente curato e di grande effetto: alto 246 millimetri, largo 171 e con un peso pari a 470 grammi, contiene un display da 10.1″ in 8.2 mm di spessore.

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Se guardato in modalità landscape (ovvero con il lato più lungo messo in orizzontale, come nell’immagine in alto), troviamo sul bordo inferiore in semi-trasparenza il logo caratteristico di Bq, che tuttavia non è un tasto hardware né un tasto touch; troviamo sul bordo destro il tasto di accensione/standby ed il bilanciere del volume, su quello alto l’alloggiamento per la microSD, il microfono ed il foro per l’operazione di ripristino, su quello destro gli ingressi per cuffie, microUSB e miniHDMI. Bordo inferiore completamente libero.

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La cornice anteriore del tablet rivela invece la fotocamera secondaria, insieme ai due altoparlanti posti in basso. Sulla cornice posteriore del tablet, come era lecito aspettarsi, trova invece posto la fotocamera principale non dotata di flash.

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Ottima la scelta di rivestire la cornice posteriore con un sottile strato di gomma anti-scivolo, che garantisce all’Aquaris M10 un buon grip sia se utilizzato con le mani sia se poggiato ad uno stand o ad un piano orizzontale/leggermente inclinato.

Hardware

Il Bq Aquaris M10 Ubuntu Edition da noi in prova è un tablet con display da 10.1″ e risoluzione Full HD pari a 1920 x 1200 pixel, con a bordo un processore MediaTek Quad Core MT8163A a 1.5 GHz ed un quantitativo di RAM pari a 2 GB, il che potrebbe offrire prestazioni consone a quelle di un device di fascia media (scoprirete in seguito il motivo del condizionale).

Lo spazio di archiviazione in dotazione è pari a 16 GB (di cui almeno 4 occupati dal sistema operativo), fortunatamente espandibili tramite microSD. A completare il tutto una buona fotocamera posteriore da 8 MP non dotata di flash ed una fotocamera anteriore da 5 MP.

Ottima la batteria di questo device che, con un peso contenuto, ha una capienza pari a 7280 mAh.

Bq Aquaris M10 Full HD

BqAquaris M10 Ubuntu Edition

Tablet

Software

Il sistema operativo a bordo del Bq Aquaris M10 Ubuntu Edition è Ubuntu (Touch), al momento della stesura dell’articolo in versione OTA 10.1 – con core basato su Ubuntu 15.04 Vivid Vervet. Sostanzialmente si tratta di un sistema operativo pensato da Canonical per adattarsi a diversi scenari di utilizzo: di fatto il desktop Unity è in grado di modificarsi in base a ciò che è collegato al tablet, passando dall’interfaccia touch-friendly basata su touch e gesture se non vi sono dispositivi di input/output esterni e trasformandosi in un’interfaccia simil-desktop se invece vengono collegati mouse, tastiere o monitor esterni.

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Per quanto riguarda l’interfaccia tablet, il sistema è dotato di una “griglia” multifunzione – la dash – basata sul concetto di scope: facendo swype a destra o a sinistra il sistema mostra diverse visuali (scope, appunto) dedicate alla visualizzazione dei luoghi d’interesse, del meteo, degli aggiornamenti sociali e quant’altro, scope modificabili e personalizzabili.

Non essendo dotato di tasti fisici, Ubuntu Touch si basa molto sulle gesture: fare swype dal bordo sinistro verso destra richiama il launcher, dal quale avviare le app più utilizzate (con la possibilità di aggiungerne o rimuoverne), fare swype rapido dal bordo destro verso sinistra passa all’app precedente, fare swype lento dal bordo destro verso sinistra mostra invece la lista delle app aperte.

Particolarità di Ubuntu Touch è la possibilità di installare anche applicazioni per la produttività quali GIMP e LibreOffice, che trovano il loro utilizzo quando si passa in modalità destkop – in tal caso, le gesture si trasformano in hotcorner: puntando il mouse in basso a sinistra si richiama il launcher, puntandolo in basso a destra la lista delle applicazioni aperte.

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Un sistema certamente non immediato da comprendere per i novizi ma abbastanza familiare per chi utilizza Unity da qualche tempo. Poche le app preinstallate (tra cui spiccano Gmail, Telegram, la Galleria foto/video, un riproduttore multimediale ed altre app fondamentali) ma numerosi gli scope visualizzabili nella dash, la cui idea – a nostro avviso – è davvero buona.

Va detto inoltre che lo Store non abbonda quanto ad app, davvero pochine per quello che vuole essere un sistema operativo mobile completo, ma destinate sicuramente ad aumentare.

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Per quanto riguarda le periferiche, abbiamo collegato con successo in OTG (tramite la porta microUSB) una tastiera ed un mouse, che il sistema ha riconosciuto ed utilizzato senza problemi. Diversa la situazione per quel che riguarda l’archiviazione USB, ma ne parleremo tra poco.

Al software abbiamo però dato un voto abbastanza basso e non soltanto per gli handicap che avete letto poc’anzi, purtroppo c’è dell’altro.

L’idea alla base di Ubuntu Touch è davvero buona, complice anche il fatto che Canonical parli di convergenza ben prima di Microsoft e del suo Windows 10, e la possibilità di utilizzare il sistema operativo in movimento e trasformarlo in qualcosa di simile ad un PC per essere produttivi, in grado di visualizzare e modificare documenti usando al volo un’interfaccia più adatta è allettante. La resa del tutto su questo tablet, almeno per il momento, è tutt’altro che buona.

Partiamo dall’immaginabile: le specifiche hardware non sono sicuramente il top ma, conoscendo i requisiti di Ubuntu, non dovrebbero esserci troppi problemi nell’esecuzione. Questi problemi però ci sono, si chiamano lag e impuntamenti (soprattutto quando si apre più di un’app per volta) e non sono affatto rari né trascurabili, soprattutto visto lo scopo di questo tablet.

La promessa era però quella di analizzare il tutto considerando il background per cui questo tablet era stato pensato, ovvero essere produttivi in mobilità con cognizione dell’ecosistema Canonical. E Ubuntu Touch, almeno al momento, ha forti problemi anche in questo. Qualche esempio?

  • le interfacce dei programmi simil-desktop (come LibreOffice e GIMP) non sono graficamente adatte per essere usate su uno schermo relativamente piccolo accostato ad una risoluzione elevata, dunque alcune parti di esse potrebbero risultare difficilmente leggibili;
  • i programmi simil-desktop non utilizzano il layout di tastiera definito nel sistema ma soltanto quello en-US; per altro, in essi è impossibile usare la tastiera su schermo;
  • è impossibile avere una lista di tutte le applicazioni presenti sullo store, se non sfogliando singolarmente le varie categorie;
  • le periferiche di archiviazione USB esterne vengono lette correttamente ma non è possibile accedere al contenuto tramite il gestore file (per altro da installare separatamente); tra l’altro, il gestore “Dischi Esterni” può freezare completamente il sistema;
  • il server grafico non è in grado di riconoscere la riproduzione multimediale in modalità desktop, dunque lo schermo può spegnersi mentre si riproduce un video;
  • il terminale va installato a parte e non è possibile utilizzarlo, ad esempio per gli aggiornamenti, come si farebbe per una classica distribuzione Ubuntu (a meno che non vi si acceda con modalità di utilizzo avanzate spesso sconosciute anche ai power user).

Ma la cosa che ha compromesso più di tutte il nostro voto è l’attitudine a rallentare drasticamente durante l’utilizzo di determinate applicazioni, specie se insieme, costringendo ad un riavvio completo del tablet con conseguente perdita dei dati. Ad esempio, navigare su determinate pagine con l’app Web (come Here Maps o lo stesso gestionale di Chimera Revo, mai problematico altrove) può piantare completamente il sistema, così come può farlo il gestore file dello store, il gestore dei dischi esterni, lo scope Nearby ed in molti casi anche Firefox.

Abbiamo riscontrato questo problema diverse volte durante l’utilizzo, sempre in condizioni diverse, ma non siamo riusciti a bene identificare quale fosse la “causa scatenante” – è lecito pensare si tratti di qualcosa che ha a che fare con Mir, ma non ne siamo così sicuri.

Essendo la produttività uno dei principali obiettivi che il Bq Aquaris M10 Ubuntu Edition – e lo stesso Ubuntu Touch – si prefiggono di raggiungere, dare così tante difficoltà non può che abbassarne il giudizio, nonostante l’idea di base di un sistema operativo in grado di trasformarsi al volo sia estremamente buona..

Multimedia

Non è sicuramente da disdegnare il comparto multimediale di questo tablet: la resa del microfono è buona, così come quella del display – la visualizzazione di foto ed immagini non delude così come quella dei video, ovviamente trascurando i desync ed i glitch provocati in numerosi casi dal sistema operativo.

Soddisfacente anche la resa audio: gli speaker posti sulla cornice anteriore permettono di godere di una buona qualità del suono praticamente in tutti gli scenari di utilizzo; il volume dgli altoparlanti in realtà non è molto alto, un aspetto a cui va però a sopperire la qualità di esso – il suono è particolarmente e piacevolmente pulito.

Buone anche le fotocamere in dotazione: entrambe fanno il loro dovere senza problemi e, in particolare, la fotocamera posteriore riesce a compensare dignitosamente – senza pretendere troppo, ovviamente – anche luminosità non ottimali nonostante l’assenza del flash.

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Autonomia

Da una batteria capiente 7850 mAh ci si aspettano buoni risultati e, almeno sotto questo aspetto, Ubuntu Touch aiuta a non deludere affatto le aspettative!

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Dai nostri test i valori sono piuttosto coerenti con quelli dichiarati dal produttore spagnolo: circa 10 ore e mezza circa ad utilizzo moderato del tablet, che scendono a poco più di 8 ore in utilizzo medio/alto e a circa 7 ore in riproduzione video. Valori assolutamente accettabili per un tablet che fa della produttività il suo mantra.

Prezzo

Il tablet Bq Aquaris M10 Ubuntu Edition è acquistabile dal sito web del produttore ad un prezzo di 229.90€ per la versione HD e 279.90€ per la versione FullHD.

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Se invece preferite Amazon, potrete trovare entrambe le versioni del tablet ad un prezzo assolutamente identico.

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Conclusioni

Come vi abbiamo anticipato all’inizio sappiamo esattamente a chi è destinato il Bq Aquaris M10 Ubuntu e per quale scopo ma, al di là di condannarlo per la produttività praticamente impossibile da raggiungere, non possiamo non considerare il fatto che una persona debba spendere del denaro per averne uno.

Noi siamo blogger e lo scopo di questa recensione è rispondere sinceramente ad una precisa domanda: è consigliabile acquistare questo tablet?

La risposta è assolutamente no, non in versione Ubuntu Touch e men che meno al prezzo proposto, a meno che non siate quantomeno seguaci di Canonical e disposti ad attendere i miglioramenti progressivi del sistema operativo su questo device, che siamo sicuri arriveranno, così come sono arrivati per il Meizu MX4 Ubuntu – che grazie agli aggiornamenti successivi ha visto un buon miglioramento rispetto a quando è stato commercializzato.

Vogliamo inoltre specificare che non condanniamo l’idea del sistema operativo né le dinamiche, ma lo facciamo esclusivamente per come si comporta su questo device: abbiamo avuto modo di provare a Barcellona lo smartphone Meizu MX5 ed abbiamo visto una resa di questo sistema assolutamente ottima.

Il Bq Aquaris M10 Ubuntu Edition è null’altro che, come vi dicevamo nel titolo, un puro esercizio di stile: un rolling device – se ci permettete questa licenza – che avrà sicuramente i suoi miglioramenti e che, a nostro avviso, non doveva arrivare sul mercato ma restare un esperimento (magari anche previo acquisto) dedicato ad appassionati e fan.

Nulla di più.

L’articolo Recensione Bq Aquaris M10 Ubuntu Edition: puro esercizio di stile appare per la prima volta su Chimera Revo – News, guide e recensioni sul Mondo della tecnologia.

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