Windows 10: 5 validi motivi per aggiornare… e non!

By Jessica Lambiase

Ci siamo quasi! La promozione di Microsoft che offre Windows 10 come aggiornamento gratuito a chi sia in possesso di una licenza valida per un precedente sistema durerà per poco più di due settimane: il big di Redmond ha iniziato a ricordarcelo con un avviso a tutto schermo.

A questo punto è d’obbligo prendere una decisione, LA decisione: aggiornare a Windows 10… o non aggiornare?

In rete si leggono pareri contrastanti: c’è chi ha trovato nell’update a Windows 10 un salto di qualità, chi invece una condanna che l’ha indotto a tornare indietro a gambe levate.

La verità come al solito sta nel mezzo: ci sono motivazioni estremamente valide per decidere di aggiornare a Windows 10 o di non farlo e la cui validità, neppure a dirlo, sta tutta nelle esigenze di chi si trova di fronte alla scelta.

Aggiornare a windows 10

Di seguito vi elenchiamo i motivi che, a nostro avviso, potrebbero aiutarvi a decidere nell’uno o nell’altro senso. Ricordate comunque che il tempo stringe: se non l’avete già, potrete acquistare ancora per pochi giorni una licenza di Windows 7 o 8.1, aggiornabile gratuitamente a Windows 10 fino al 29 luglio, ad un prezzo estremamente conveniente grazie a Kinguin.

Perché aggiornare a Windows 10

Cortana e le ricerche

L’introduzione di un assistente vocale ha cambiato la vita e il modo di usare il PC di numerosi utenti: Cortana ci aiuta, anche quando siamo al lavoro, a ricordare i nostri appuntamenti ed a cercare contenuti sul web, così come la ricerca integrata permette di utilizzare un sol posto per accedere a contenuti web, file in locale, impostazioni e quant’altro.

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Senza contare poi la possibilità di fare il tutto con la sola voce, affidandosi alla magica formula “Hey Cortana”, che invoca l’assistente vocale e permette a chi la utilizza di impartirle ordini (che vanno dalla ricerca all’annotazione di appuntamenti) senza toccare il PC.

E poi, parliamone, Cortana è presente – oltre che su Windows Phone e Windows 10 Mobile – anche su Android e iOS.

Presto, grazie a lei, sarà possibile visualizzare le notifiche dello smartphone anche sul PC. Bisogna soltanto attendere Anniversary Update.

Il nuovo menu Start

Non si tratta di un semplice contenitore di collegamenti! Il nuovo menu Start permette di guardare a colpo d’occhio notizie e informazioni, di accedere rapidamente a funzionalità di sistema, alla ricerca e a tanto altro.

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Flessibile e personalizzabile, il menu Start di Windows 10 rappresenta ora il centro nevralgico dell’intero sistema operativo.

Windows Defender

Inizialmente l’antivirus integrato nei sistemi operativi Windows altri non era che un coadiuvante ad altre soluzioni.

In Windows 10 questa attitudine tende a cambiare, poiché Windows Defender – la soluzione proprietaria – ha raggiunto uno stato di maturità tale da poter essere l’unica soluzione installata sul PC.

Defender infatti è fortemente integrato col sistema (essendone parte), può essere configurato per accettare eccezioni su file e cartelle ed ottiene aggiornamenti per le definizioni dei malware a cadenza regolare.

Trattandosi di una soluzione che va a braccetto con Windows 10, la sua protezione residente intacca pochissimo sulle prestazioni di sistema.

Le prestazioni

Di prestazioni parlando, Windows 10 è una spanna avanti a Windows 7 e nettamente migliore di Windows 8.1.

Il sistema operativo, infatti, pur essendo più articolato ed ereditando i requisiti minimi dei suoi predecessori si comporta in maniera egregia, almeno rispetto ad essi.

Di fatto il sistema dà una percezione di leggerezza, difficilmente è soggetto a freeze dovuti alla saturazione delle risorse. Ciò lo rende adatto anche a macchine dalle caratteristiche hardware non di primo pelo e tablet low-cost.

Le prestazioni sono collegate anche al software che l’utente eseguirà sul sistema. Ciò non toglie che il sistema stesso sia in grado di gestire le risorse in modo ottimale.

Un ecosistema integrato e versatile

La parola d’ordine di Windows 10 è “un solo sistema operativo, per tutto” e Microsoft ha voluto tener fede alla sua promessa.

Windows 10 è infatti un ecosistema che si snoda su più tipi di dispositivi (PC, notebook, tablet, telefoni, console e piattaforma Holographic) che condividono codice, funzionalità di base ed informazioni.

Grazie a Cortana, tale ecosistema può essere in parte esteso anche ad Android.

Nella sua accezione desktop Windows 10 può adattarsi sia ad essere utilizzato con dispositivi touch che con mouse e tastiera. Una prerogativa non da poco per un mondo tecnologico in costante evoluzione.

Perché NON aggiornare a Windows 10

Quella privacy che non c’è (più)

Cortana, la scrittura predittiva, l’offerta di suggerimenti (web e non) sempre più pertinenti con le nostre attitudini hanno un costo: la privacy.

Windows 10 condivide infatti numerose informazioni sull’uso del sistema da parte dei suoi utenti. Tali informazioni servirebbero a migliorare l’esperienza d’uso del sistema operativo, raffinandolo progressivamente grazie al feedback.

"Fare più in fretta": il metodo elegante con cui Microsoft vi invita a lasciargli campo libero sulle informazioni da condividere“Fare più in fretta”: il metodo elegante con cui Microsoft vi invita a lasciargli campo libero sulle informazioni da condividere

Quello della privacy così sacrificata può essere un punto di rottura per molti, che preferirebbero evitare di distribuire questo tipo di informazioni.

Va comunque detto che, in parte, è possibile “limare” il comportamento del sistema limitando le informazioni condivise.

Un controllo più profondo, tuttavia, è ottenibile soltanto utilizzando la versione Enterprise del sistema.

Aggiornamenti invadenti

Senza girarci intorno: gli aggiornamenti di sistema sono obbligatori, almeno per chi utilizza Windows 10 Home. Non c’è modo di evitarli neanche volendo.

E, almeno fino all’Anniversary Update previsto per il 2 agosto, questi potrebbero essere installati automaticamente in qualsiasi momento e costringere al riavvio anche durante il lavoro.

Non c’è sotterfugio che tenga, tant’è che Microsoft ha creato tre rami diversi di aggiornamento per gestire i diversi tipi di utenza.

La verità è che, a meno di avere licenza Enterprise, prima o poi tutti dovranno aggiornare. Qualsiasi possano essere le conseguenze sull’hardware e sul sistema.

Ciò, a molti, piace davvero poco.

I driver

Nonostante prima dell’aggiornamento Windows si offra di controllare la compatibilità di sistema, spesso i guai si presentano dopo.

Una volta aggiornato a Windows 10 il sistema potrebbe (in casi rari, ma succede) mostrarsi instabile a causa dei driver che funzionano male.

La stessa cosa potrebbe succedere anche dopo un aggiornamento – che, vi abbiamo già raccontato, spesso è obbligatorio.

Per chiarezza va detto che i problemi ai driver si verificano difficilmente su macchine e dispositivi collegati recenti; chi ha sotto mano qualcosa di un po’ più “agé”, che sia un PC/netbook o una delle sue componenti, dovrebbe invece controllare la compatibilità sul sito del produttore.

Niente Windows Media Center

In Windows 8.1 la suite di riproduzione si trasformò in un add-on per il sistema operativo. In Windows 10, invece, Windows Media Center è stato definitivamente eliminato e non c’è modo per riottenerlo. Di alternative ce ne sono tante, è per questo che Microsoft ha optato per il taglio netto.

Dunque se siete fan di questo software e non volete affidarvi a programmi di terze parti fareste bene a non aggiornare.

Ma diciamoci la verità: con un software spettacolare come Kodi, ne sentireste davvero la mancanza?

App predefinite: che passione!

Questo è un comportamento bizzarro che non trova ufficialità ma che è stato sperimentato da molti (compresa la sottoscritta).

Dopo un aggiornamento di sistema, Windows 10 potrebbe miracolosamente “dimenticare” le applicazioni predefinite impostate dall’utente e ritornare ai suoi predefiniti.

Tra l’altro, a differenza di quanto succedeva in precedenza (bastava un tasto per far sì che, ad esempio, Chrome diventasse il browser di sistema) per impostare un’app predefinita è fondamentale passare per il pannello “Impostazioni”.

Nulla di complesso, comunque, tuttavia questo approccio (e le relative complicazioni) potrebbero far storcere il naso. Soprattutto perché, seppur in maniera limitata, reimpostare le proprie app preferite richiede tempo.

E voi aggiornerete?

Dopo aver letto la nostra lista di pro e contro vi chiediamo: siete disposti a procedere all’aggiornamento? Vi sentite pronti ad abbracciare il buono di Windows 10 chiudendo un occhio nel caso si presenti anche il cattivo?

Darete un’opportunità al nuovo sistema operativo o preferirete non provare, pur sapendo che dopo l’aggiornamento potrete tornare indietro per un mese senza perdere i vostri file?

Fatecelo sapere!

L’articolo Windows 10: 5 validi motivi per aggiornare… e non! appare per la prima volta su Chimera Revo – News, guide e recensioni sul Mondo della tecnologia.

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