Il Comune di Bari sceglie LibreOffice e gli ODF: entro l’anno il 75% delle postazioni su LibreOffice

By Marco Giannini

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Dal Comune di Bari arriva una buona notizia per tutti i sostenitori del software libero e open source. È stato presentato dall’assessore Angelo Tomasicchio e dal dirigente della ripartizione Innovazione tecnologica Antonio Cantatore il progetto di migrazione verso l’open source di tutte le postazioni informatiche del Comune di Bari. L’unico formato standard e aperto a soddisfare tutti i requisiti tecnici e legali è l’Open Document Format (ODF), il formato nativo dei documenti di LibreOffice e di altri software open source.
La gestione del progetto coinvolge diversi tipi di competenze, dall’analisi dei flussi dei documenti all’interno dell’organizzazione alla gestione dell’interazione tra utenti e sistemi IT. Grande attenzione è stata posta alla formazione del personale e alla comunicazione interna, elementi fondamentali per il raggiungimento dell’obiettivo.
Dopo un processo di analisi delle soluzioni software disponibili e una sperimentazione sul campo con alcune strutture pilota (Innovazione tecnologica, Segreteria generale-URP, Demografici-Statistica e PEG-Asili), la ripartizione Innovazione ha stabilito di adottare il software libero LibreOffice, che comprende una serie di programmi per l’elaborazione di testi, fogli di calcolo, presentazioni, grafici e disegni, database e formule matematiche ed è compatibile anche con altre suite proprietarie per ufficio, tra cui Microsoft Office.
La scelta di LibreOffice, diversamente dal software proprietario, è conforme alle disposizioni dell’articolo 68 del Codice dell’Amministrazione digitale, e della legge della Regione Puglia sull’adozione e la promozione dell’open source nelle pubbliche amministrazioni.
Entro la fine dell’anno almeno il 75% delle postazioni pc, dall’uso di Microsoft Office migreranno all’open source gratuito LibreOffice.
“Come tutte le pubbliche amministrazioni locali – dichiara l’assessore Tomasicchio – anche il Comune di Bari produce quotidianamente un enorme patrimonio di conoscenza che, oltre a rappresentare una risorsa strategica sotto il profilo sociale, politico, economico e culturale, deve essere messo a disposizione dei cittadini e di tutti gli attori economici e sociali del territorio attraverso l’uso di formati standard aperti, fondamentali per garantire l’accesso a lungo termine ai contenuti prodotti dalla pubblica amministrazione. La diffusione di queste informazioni – prosegue Tomasicchio – rappresenta un elemento importante per incoraggiare la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica. Inoltre è uno strumento fondamentale per valutare l’efficacia della pubblica amministrazione, nel rispetto dei principi di trasparenza, un tassello di importanza strategica nell’ottica del processo di dematerializzazione già intrapreso da questa Amministrazione. Sulla base dei dati storici e della spesa annua del Comune per l’acquisto di licenze proprietarie Microsoft Office, si stima che nel primo quinquennio sarà possibile rendere omogeneo il software per tutte le postazioni comunali, ottemperando alle disposizioni di legge e risparmiando circa € 75.000 oltre IVA”.
“Il percorso strategico avviato – precisa Antonio Cantatore – prevede la migrazione da Microsoft Office, attualmente installato su circa 1700 postazioni di lavoro del Comune di Bari, a LibreOffice, che ridurrà significativamente il costo totale di possesso (TCO). Va sottolineato che il processo di migrazione è multidisciplinare e vede coinvolto in modo diretto un ampio numero di interlocutori del Comune, ciascuno secondo il proprio ruolo e le proprie esigenze: dai dirigenti, agli amministratori e politici, agli “utenti finali”, interni ed esterni all’ente. A tal fine, abbiamo deciso di adottare un preciso protocollo con l’obiettivo di individuare delle best practice in grado di semplificare il processo di migrazione, garantendo allo stesso tempo il successo dell’operazione”.
Riassumendo i vantaggi per il Comune di Bari con l’adozione di LibreOffice saranno diversi, a partire dalla possibilità di partecipare a un progetto di sviluppo e crescita dell’open source, disponendo di uno strumento altamente personalizzabile sulla base delle specifiche esigenze della comunità civica.
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