Ubuntu e Debian: nessun divorzio in vista!

By Jessica Lambiase

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Dopo aver preso alcune decisioni che hanno fatto tanto mormorare la comunità di sviluppo, Canonical – che ultimamente sembra divertirsi a rilasciare dichiarazioni alquanto soggette a fraintendimenti – ha accennato ad un altro cambiamento che ha scosso profondamente la community, e l’ha fatto per voce di Will Cooke – Ubuntu Desktop Engineering Manager:

Il nostro piano per [Ubuntu] 15.10 (ancora in fase di completamento, e che sarà discusso tra qualche tempo all’UOS) prevede di avere una build basata su Snappy Personal, per cui l’attuale immagine Desktop Next basata su .deb sarà eliminata e sostituita con la nuova versione Snappy.

E’ bastato questo a mandare in confusione numerosissimi utenti, che hanno inteso l’affermazione di Cooke come un abbandono annunciato ai pacchetti .deb e quindi all’upstream ed alla “collaborazione” con Debian.

Ma così non sarà, poiché i piani di Canonical prevedono tutt’altro che l’abbandono della distribuzione madre.

Ubuntu non abbandonerà Debian

Abbiamo già avuto modo di apprendere che Snappy Core, distribuito ufficialmente per la prima volta con Ubuntu 15.04, è la versione “convergente” di Ubuntu dedicata alla Internet-of-things, quindi dotata del core Ubuntu ma senza interfaccia grafica.

Snappy Personal altri non è che il successore naturale di Ubuntu Desktop Next, ovvero la prossima generazione di Ubuntu che vedrà l’introduzione di Unity 8 e dello stack grafico Mir. Alla base di ciò, l’affermazione di Cooke prende già tutt’altro significato: ciò che Ubuntu farà non sarà staccarsi da Debian, ma spostarsi (in parte) dalle immagini classiche a quelle basate su Snappy, insieme all’intero stack applicativo ed al formato pacchetti.

E ciò in nome della sicurezza e della stabilità: Snappy Personal offrirà infatti un sistema “tutt’uno” che contiene il file system, esattamente come succede attualmente con Ubuntu per smartphone o per Android. All’atto pratico, ciò si traduce in un meccanismo monoblocco per cui gli aggiornamenti, ad esempio, non riguardano le singole componenti ma il sistema nella sua interezza, limitando al minimo l’eventualità di dipendenze irrisolte o sistemi letteralmente sfasciati dopo un aggiornamento.

Snappy Personal inoltre utilizzerà il formato di pacchetti installabili Snappy – sostituto naturale dei paccketti .click – che potranno installare le applicazioni in tutta sicurezza, senza il rischio di compromettere l’intero sistema. E ancora, ciò non significa che i pacchetti .deb smetteranno di esistere o di funzionare su Ubuntu, semplicemente risulteranno meno sicuri dei pacchetti Snappy ma saranno comunque utilizzabili.

Per porre rimedio a ciò, gli sviluppatori stanno pensando di adottare uno user-space separato rispetto a quello di sistema e dei pacchetti Snappy così da preservare la stabilità del sistema stesso, evitando che un pacchetto malfunzionante o compromesso possa alterare l’intero sistema operativo.

Perché passare a Snappy?

In poche parole ecco i benefici del nuovo sistema di packaging di Ubuntu:

  • Non ci sarà bisogno di PPA per ottenere gli aggiornamenti delle applicazioni, in quanto ciascuna app potrà eventualmente includere il suo meccanismo;
  • i pacchetti Snappy – altresì noti come Snaps – sono più semplici da creare, a detta degli sviluppatori, rispetto ai pacchetti .deb;
  • le applicazioni Snappy possono essere installate su tutti i form factor;
  • le applicazioni Snappy dispongono degli aggiornamenti delta, ciò significa una quantità minore di dati da scaricare;
  • le applicazioni Snappy possono essere facilmente “downgradate” nel caso un aggiornamento non vada a buon fine;
  • le applicazioni Snappy sono “sandboxate”, per cui non possono accedere a spazi di memoria, dati e quant’altro che non gli siano stati esplicitamente concessi;
  • il sistema basato su Snappy potrà essere aggiornato in stile Android o Ubuntu Touch, con aggiornamenti cumulativi e monoblocco che ne limitano al minimo le possibilità di fallimento;
  • le applicazioni su sistemi Snappy riceveranno aggiornamenti più frequenti.

Cosa succederà quindi in Ubuntu 16.04?

Sostanzialmente Canonical ha intenzione di rendere disponibili due edizioni di Ubuntu: una basata sui pacchetti .deb tradizionali e l’altra basata su Snappy. Ciò è particolarmente significativo in quanto Ubuntu 16.04 sarà una distribuzione a lungo supporto e Canonical non intende sicuramente mettere i bastoni tra le ruote a coloro che vogliono usare la versione desktop tradizionale.

Quindi gli “aficionados” alla versione classica e basata sui pacchetti .deb potranno scaricare senza nessun problema l’ISO classica di Ubuntu 16.04, mentre coloro che vorranno beneficiare di tutte le novità di Snappy potranno farlo senza nessun problema.

…e le derivate?

Tutte le derivate di Ubuntu fanno capo ai repository .deb del sistema operativo principale, per cui un’eventuale traslazione verso Snappy potrebbe lasciarle senza “riferimenti”?

Ebbene, la risposta è no: a detta degli sviluppatori, ci sarà comunque bisogno degli archivi .deb per sviluppare e compilare il sistema operativo e le applicazioni, per cui i repository di sistema non cesseranno di esistere e non ci saranno problemi per quanto riguarda le derivate.

Piuttosto, se uno o più flavor di Ubuntu vorranno passare al nuovo Snappy, potranno farlo con molta semplicità.

L’articolo Ubuntu e Debian: nessun divorzio in vista! appare per la prima volta su Chimera Revo – News, guide e recensioni sul Mondo della tecnologia.

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