L’antitrust UE indaga su Android: concorrenza scorretta

By Jessica Lambiase

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Europa, Google e abuso di posizione dominante: mentre si attendono i risultati – che dovrebbero arrivare di qui a qualche ora – dell’indagine che ha visto come protagonista il motore di ricerca e i cosiddetti risultati verticali, dall’Antitrust UE arriva l’annuncio di un’altra indagine formale che vede coinvolto un pezzo da 90 di proprietà del big di Mountain View. Per la gioia dei concorrenti, questa volta si tratta di Android.

La base dell’indagine è sempre la stessa: la posizione dominante di Android sul mercato Europeo, la strettissima integrazione del sistema operativo con le Google Apps e gli accordi che Google stringe con i suoi partner andrebbero a danneggiare i concorrenti, sponsorizzando spropositatamente i servizi del big di Mountain View – come YouTube, Maps, Hangouts e tutte le altre Gapps con cui Android arriva preinstallato sulla maggior parte dei dispositivi – abusando dell’enorme diffusione del sistema operativo.

La Commissione Europea, a seguito di alcune lamentele da parte dei concorrenti, ha monitorato il sistema operativo Android per circa 3 anni senza però formalizzare indagine alcuna prima di oggi.

L’indagine cercherà di chiarire se Google ha stretto accordi anti-competitivi o abusato della posizione dominante nel campo dei sistemi operativi, delle applicazioni e dei servizi per i dispositivi mobile smart

ha dichiarato la Commissione, che focalizzerà la sua indagine in particolare su 3 aspetti: il primo riguarda le app, e si pone come obiettivo quello di comprendere se Google ha ostacolato o meno l’accesso delle app concorrenti sul sistema operativo a causa degli eventuali incentivi con i produttori di smartphone e tablet sull’installazione esclusiva delle app e dei servizi Google all’atto della produzione.

Il secondo aspetto riguarda invece il sistema operativo: la Commissione cercherà di comprendere se Google ha impedito in qualche modo ai produttori di creare versioni personalizzate di Android che eseguano i suoi servizi. Il terzo aspetto, infine, tenderà a chiarire se Google stia collegando strettamente le sue app ed i suoi servizi con quelli richiesti dal sistema operativo Android.

Guardando la situazione odierna, l’indagine mossa dall’Antitrust UE trova fondamento: Google ha infatti nel corso del tempo integrato sempre più API proprietarie al fine di integrare i propri servizi in Android; in parole povere, spesso i servizi Google sono indispensabili per avere le ultime funzionalità del sistema operativo. Inoltre, i membri della Open Handset Alliance non possono produrre dispositivi Android basati su fork di Android di Google. La Commissione avrà il compito di capire se ciò va effettivamente a danneggiare i competitor, rendendo Google di fatto imputabile di abuso di posizione dominante

Dal canto suo Google si difende affermando che questo tipo di accordi fa sì che le varie app funzionino su qualsiasi dispositivo Android (accordi anti-frammentazione) e che l’utente possa godere di un’esperienza completa fin da subito – in gergo “out of the box” – trovando le app di cui ha bisogno direttamente sulla home screen (accordo sulla distribuzione delle app).

Infine Hiroshi Lockheimer, Vice Presidente dello sviluppo Android, afferma che il cosiddetto “bundling” delle Google App con Android possa

aiutare i produttori di dispositivi Android a competere con Apple, Microsoft ed altri ecosistemi mobile che arrivano con un set simile di app di base pre-caricate

sottolineando infine come

ci sono meno Google app pre-installate sui telefoni Android di quante app Apple siano sui dispositivi iOS.

La differenza tuttavia è nella portata: la diffusione dei servizi proprietari offerti dai competitor – Apple inclusa – sono ben poca cosa rispetto alla diffusione dei servizi Google, presenti praticamente ovunque, e stessa cosa si può dire per Android – la cui diffusione mondiale sfiora il 90% del mercato.

E’ comunque d’obbligo precisare che questa indagine sarà totalmente separata da quella già svolta dalla Comunità Europea su pratiche analoghe incentivate però dal posizionamento dei servizi Google sull’omonimo motore di ricerca, e per la quale oggi dovrebbe essere reso pubblico il verdetto e l’eventuale sanzione.

L’articolo L’antitrust UE indaga su Android: concorrenza scorretta appare per la prima volta su Chimera Revo – News, guide e recensioni sul Mondo della tecnologia.

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