Redox OS sostituirà i sistemi GNU/Linux?

Redox OS

Redox OS è un sistema operativo Unix-like basato su microkernel Redox, al contrario del kernel Linux che è invece monolitico, e fornisce solo funzioni di base. Il microkernel Redox è responsabile solo della gestione della memoria, dello scheduler e di un servizio per la comunicazione tra i processi. Questo consente al microkernel, ad esempio, di riavviare facilmente i driver dei dispositivi che vanno in crash.

Redox OS evolve sotto la guida dello sviluppatore Jeremy Soller, ingegnere di System76 e sviluppatore di Pop!_OS, e della comunità Redox ed è stato reso pubblico per la prima volta nell’aprile 2015. Supporta architetture i686, x86-64 (x86) e Arm64 ed è indirizzato a desktop, workstation e server

Redox OS e il microkernel Redox sono scritti nel linguaggio di programmazione Rust, che si concentra sulla sicurezza, stabilità e prestazioni, e il progetto mira a essere sicuro, utilizzabile e libero ispirandosi a precedenti kernel e sistemi operativi come seL4, MINIX, Plan 9, BSD e Linux.

Redox OS non si concentra su alcun approccio di compatibilità con BSD/Linux, ma sta lavorando per ottenere più software da creare in modo pulito sulla sua piattaforma. Per ottenere programmi grafici su Redox OS, il framework SDL supporta il server di visualizzazione Orbital di Redox così come la libreria winit. Gli sviluppatori Redox pianificano di portare Qt e GTK sul sistema operativo che a sua volta consentirà l’esecuzione di più applicazioni GUI su Redox OS. Un elemento importante da notare però è che Redox OS non supporta ancora i driver GPU accelerati.

Sebbene non disponga ancora di grafica accelerata e il supporto a Wayland sia ancora lontano, hanno già portato alcuni giochi/emulatori su Redox OS come DOSBox, Neverball, OpenTTD, ScummVM, 2048 e altri.

In Redox OS vengono utilizzati il ​​desktop Orbital, il sistema a finestre Orbital e Ion Shell, che si comportano tutti come Unix sotto molti aspetti e si basano su POSIX, ma non sono compatibili con POSIX.

Ecco riassunti alcuni dettagli chiave di Redox OS:

  • Scritto in Rust: Rust è un linguaggio di programmazione che enfatizza la sicurezza della memoria e la concorrenza. Redox OS sfrutta queste caratteristiche per ridurre la possibilità di bug di sicurezza
  • Microkernel: A differenza dei kernel monolitici come quello di Linux, Redox utilizza un microkernel, che esegue la maggior parte dei servizi del sistema operativo come processi separati nello spazio utente. Questo può aumentare la sicurezza e la stabilità del sistema
  • Compatibilità POSIX: Redox OS ha una compatibilità parziale con lo standard POSIX, il che gli permette di eseguire molti programmi senza la necessità di porting
  • Ispirazione: Il sistema prende ispirazione da Plan 9, Minix, seL4, BSD ed anche Linux, cercando di sintetizzare anni di ricerca ed esperienza in un sistema che si senta moderno e familiare
  • Libreria C personalizzata: Redox OS utilizza una libreria C scritta in Rust, nota come relibc, che è ancora in fase di sviluppo
  • GUI Opzionale: Include una GUI opzionale chiamata Orbital, che è un ambiente desktop basato su widget
  • Licenza MIT: Redox OS è distribuito sotto la licenza MIT, che è una licenza software permissiva che consente la riusabilità nel software proprietario sotto la condizione che la licenza sia distribuita con tale software

Il kernel Linux e i sistemi operativi costruiti su di esso usano la licenza GPL ma Redox OS usa la licenza MIT che è considerata più permissiva. Alcune differenze chiave tra le 2 licenze sono:

  1. Licenza MIT: È una licenza permissiva che permette il riutilizzo nel software proprietario sotto la condizione che la licenza sia distribuita con tale software. Questo significa che puoi utilizzare, modificare e distribuire il software come preferisci, purché includi la licenza originale. Non richiede che le modifiche o le opere derivate siano condivise.
  2. Licenza GPL: È una licenza più restrittiva che richiede che qualsiasi software che incorpora codice GPL sia anch’esso rilasciato sotto la licenza GPL. Questo significa che se modifichi o distribuisci il software, devi rendere disponibile il codice sorgente.

La licenza MIT è generalmente considerata più “libera” in termini di permissività: permette agli utenti di fare quasi tutto ciò che vogliono con il software, incluso l’uso in software proprietario. D’altra parte, la licenza GPL è progettata per garantire la “libertà” nel senso di mantenere il software libero e open source. Quindi, se per “libertà” si intende la capacità di fare ciò che si vuole con il software, la licenza MIT potrebbe essere considerata più libera. Se invece per “libertà” si intende l’obbligo di mantenere il software libero e open source, allora la licenza GPL potrebbe essere considerata più libera.

La maggiore libertà di utilizzo di Redox OS potrebbe sicuramente aprire molte più porte e questa opportunità potrebbe in futuro fare la differenza. inoltre il leader del progetto è già nel mondo delle distribuzioni GNU/Linux e Jeremy Soller potrebbe aspirare a diventare un novello Linus Torvalds 😉

CONCLUSIONE

Redox OS rappresenta un interessante esperimento nel campo dei sistemi operativi, cercando di combinare la sicurezza e la modernità con un approccio che è sia familiare agli utenti Unix-like grazie all’uso di Rust e al design del microkernel.

Potrebbe in futuro porsi come valida alternativa al kernel Linux e potenzialmente essere in grado di scalzarlo. Tutto dipende dal suo sviluppo e dall’accettazione delle comunità degli sviluppatori di software free e open source. Sicuramente potrebbe presentarsi come una valida alternativa e competere con le distribuzioni GNU/Linux nei prossimi anni. Ai posteri la risposta.

https://www.redox-os.org/
https://doc.redox-os.org/book/
https://it.wikipedia.org/wiki/Redox_(sistema_operativo)
https://allinfo.space/2022/11/29/redox-os-0-8-0-rust-operating-system-for-x86-and-arm64-with-microkernel/

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Una risposta

  1. 9 Agosto 2024

    […] recentemente ed è fonte di tante iniziative software tra cui la scrittura di un intero sistema operativo, REDOX OS, alternativo ai sistemi GNU/Linux, ma non è mai stato creato un ambiente desktop importante e completo che lo utilizzasse. System76 […]

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