30 anni di Linux: buon compleanno Pinguino!

linux kernel

Se non avete ancora pronti palloncini e trombette correte, perché oggi, 25 Agosto, si festeggia nientemeno che il 30° compleanno del nostro amato sistema operativo.

Come magari già sapete tutto è nato con l’ormai iconica mail inviata da Torvalds alla Usenet comp.os.minix.:

Hello everybody out there using minix – I’m doing a (free) operating system (just a hobby, won’t be big and professional like gnu) for 386(486) AT clones. This has been brewing since april, and is starting to get ready. I’d like any feedback on things people like/dislike in minix, as my OS resembles it somewhat (same physical layout of the file-system (due to practical reasons) among other things).

Ciao a tutti gli utenti minix – Sto creando un sistema operativo (gratuito, giusto un hobby, che non vuole essere grande e professionale come gnu) per i cloni AT 386/486. E’ in lavorazione da aprile, e comincia ad essere pronto. Mi piacerebbe un qualsiasi riscontro di cosa piace/non piace in minix, visto che il mio OS ne prende spunto (stessa organizzazione fisica del filesystem (giusto per motivi pratici) insieme ad altre cose).

Tantissima acqua è passata sotto i ponti da allora e, dopo un primo rilascio del kernel, è nato il concetto di “distribuzione”: un insieme di kernel e software a contorno che componessero un sistema utilizzabile. Dalla primissima “Boot-root”, un insieme di floppy rilasciato nel tardo 1991 che conteneva giusto il kernel e pochissimi tool, alle prime distribuzioni più complete come Softlanding Linux System uscita nel 1992.

Tra queste ovviamente non possiamo non trattare 2 distro che hanno retto il peso dell’età e sono attualmente ancora in uso e con una larga base utente: Slackware e Debian, entrambe uscite l’anno seguente.

Jack Wallen di TechRepublic ha pubblicato un interessante articolo che ripercorre la sua esperienza con le distribuzioni Linux, dalla sua prima Caldera Open Linux 1.0 di 25 anni fa alla sua attuale Pop!_OS di System76.

It was ugly. Quite ugly. And not in a retro-kitsch way to make it look ironically or whimsically cool. It was just unsightly. The colors were decidedly too Microsoftian, and it was all so … clinical.

(Caldera Open Linux) Era brutto. Decisamente brutto. E non nel senso retro-kitsch per renderlo ironico o stravagante. Era semplicemente sgradevole. I colori erano decisamente troppo “Microsoftiani” ed era tutto così… clinico.

Ed in effetti se andiamo a prendere quelle prime schermate non possiamo che dargli ragione:

Screen Shot 2021 08 23 at 18.07.25 1

Certo, non che l’estetica sia importante per l’uso di un sistema, però sicuramente il colpo d’occhio voleva la sua parte e -sempre per citare l’articolo di Wallen: “sembravano desktop più a loro agio nel laboratorio di ricerca di un’università che non il proprio PC”.

Ovviamente negli anni siamo arrivati anche ad eccessi opposti. Ricordo il periodo in cui io stesso cercavo l’interfaccia “più wow” da mettere sul mio desktop, da E17 alle estensioni Compiz per stupire amici e colleghi con “effetti speciali e colori ultravivaci” che, ai tempi, voleva dire non solo essere dotati di una buona dose di pazienza, ma anche di conoscenza dell’hardware e di come quel “diavolo di compilatore” funzionasse.

Compiz Cube

In ogni caso, anche se i desktop environment con GNOME o KDE oramai la facevano da padrone, e le distribuzioni tendenzialmente sceglievano una strada, per tutto il resto c’era il buon gcc.

Dopo aver giocato con gli eccessi, però, le distribuzioni Linux negli anni hanno trovato una loro strada naturale che permettesse di essere soprattutto funzionale. Grazie alle migliorie del supporto hardware nel kernel (aiutato dalla base di utenti sempre crescente) ed alle integrazioni delle stesse con lo strato software e con l’aspetto grafico, adesso abbiamo distribuzioni che sono “eleganti”, ma che soprattutto funzionano -il più delle volte- out of the box e che non hanno nulla da invidiare in termini di supporto e funzionalità ai più blasonati sistemi operativi alternativi come Windows e macOS.

E, nell’attesa di scoprire cosa i prossimi 30 anni porteranno al nostro amato pinguino, non possiamo che guardare agli scorsi 30 con ammirazione per i passi da gigante che son stati fatti.

Adesso però vogliamo sapere da voi quale è stata la vostra prima e quale è la vostra attuale distribuzione Linux, come avete vissuto l’evoluzione dello stesso negli anni. Fateci sapere nei commenti!

Utente Linux/Unix da più di 20 anni, cerco sempre di condividere il mio know-how; occasionalmente, litigo con lo sviluppatore di Postfix e risolvo piccoli bug in GNOME. Adoro tutto ciò che può essere automatizzato e reso dinamico, l’HA e l’universo container. Autore dal 2011, provo a condividere quei piccoli tips&tricks che migliorano il lavoro e la giornata.

Fonte: https://www.miamammausalinux.org/2021/08/30-anni-di-distribuzioni-linux/

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