Hai attivato Ubuntu Linux su Microsoft Azure? Controlla Linkedin, potresti avere richieste di contatto (da commerciali Canonical)

canonical

Sia o meno il segreto di Pulcinella (col carnevale appena passato l’accostamento ci sta) poco cambia e riporta al vecchio adagio: quanto le aziende fornitrici di soluzioni per il cloud sanno di noi, che ci lavoriamo?

Partiamo col raccontare la storia che riporta ZDNet. C’è un nostro connazionale, Luca Bongiorni, che lancia una VM Ubuntu nel suo account Azure e pochissimo tempo tempo riceve un contatto via Linkedin da un commerciale di Canonical che dice più o meno così:

Ho visto che hai lanciato un’immagine Ubuntu in Azure, sarò il tuo contatto per l’ambito enterprise di Ubuntu

Ora, la reazione dell’interessato, il quale voleva semplicemente continuare a lavorare senza essere disturbato, si è materializzata in questo tweet:

E chi potrebbe dargli torto?

Al fatto è seguito un minimo di approfondimento da parte di  Steven J. Vaughan-Nichols autore tra i più prolifici in ambito Linux su ZDNet che ha contattato Microsoft per chiarimenti, ricevendo questa risposta:

Customer privacy and trust is our top priority at Microsoft. We do not sell any information to third-party companies and only share customer information with Azure Marketplace publishers when customers deploy their product, as outlined in our Terms and Conditions. Our terms with our publishers allow them to provide customers with implementation and technical support for their products but restricts them from using contact details for marketing purposes.

La privacy e la fiducia dei clienti sono la nostra massima priorità in Microsoft. Non vendiamo alcuna informazione a società terze e condividiamo le informazioni dei clienti con gli editori di Azure Marketplace solo quando i clienti implementano il loro prodotto, come indicato nei nostri Termini e Condizioni. I nostri termini con i nostri editori permettono loro di fornire ai clienti l’implementazione e il supporto tecnico per i loro prodotti, ma limitano l’utilizzo dei dettagli di contatto per scopi di marketing.

Come indica Vaughan-Nichols, è esattamente questo che ha fatto Canonical. Peccato che la stessa azienda capeggiata da Shuttleworth sia corsa ai ripari, emettendo un comunicato che più che chiarire aumenta le perplessità:

As per the Azure T&Cs, Microsoft shares with Canonical, the publisher of Ubuntu, the contact details of developers launching Ubuntu instances on Azure. These contact details are held in Canonical’s CRM in accordance with privacy rules. On February 10th, a new Canonical Sales Representative contacted one of these developers via LinkedIn, with a poor choice of word. In light of this incident, Canonical will be reviewing its sales training and policies.

Secondo i termini e le condizioni di Azure, Microsoft condivide con Canonical, l’editore di Ubuntu, i dettagli di contatto degli sviluppatori che lanciano istanze di Ubuntu su Azure. Questi dettagli di contatto sono tenuti nel CRM di Canonical in conformità con le norme sulla privacy. Il 10 febbraio, un nuovo rappresentante Canonical ha contattato uno di questi sviluppatori via LinkedIn, con una cattiva scelta di parole. Alla luce di questo incidente, Canonical rivedrà la sua formazione e le sue politiche di vendita.

Quindi sostanzialmente è stata tutta una cattiva, o povera, o pessima scelta di parole? Mica troppo. Per quanto la responsabilità del fatto venga data totalmente all’uomo sales di Canonical, reo di aver compiuto un’azione infelice, rimane la sostanza di quanto accaduto, come fa notare anche lo stesso Bongiorni: chi mi ha contattato ha solo seguito la procedura, il problema è altrove. Sempre Bongiorni ha dichiarato che non userà più Azure, preferendogli operatori europei in cui il tema GDPR è gestito in maniera più chiara e trasparente.

Ed all’uomo della strada (ossia noi) cosa insegna questa storia? Oserei dire niente di nuovo, se non la conferma dell’ormai antica definizione di cloud, ossia il computer di qualcun altro.

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

Fonte: https://www.miamammausalinux.org/2021/02/hai-attivato-ubuntu-linux-su-microsoft-azure-controlla-linkedin-potresti-avere-richieste-di-contatto-da-commerciali-canonical/

Se vuoi sostenerci, puoi farlo acquistando qualsiasi cosa dai diversi link di affiliazione che abbiamo nel nostro sito o partendo da qui oppure alcune di queste distribuzioni GNU/Linux che sono disponibili sul nostro negozio online, quelle mancanti possono essere comunque richieste, e su cui trovi anche PC, NAS e il ns ServerOne. Se ti senti generoso, puoi anche donarmi solo 1€ o più se vuoi con PayPal e aiutarmi a continuare a pubblicare più contenuti come questo. Grazie!

Hai dubbi o problemi? Ti aiutiamo noi!

Se vuoi rimanere sempre aggiornato, iscriviti al nostro canale Telegram.
Se vuoi ricevere supporto per qualsiasi dubbio o problema, iscriviti alla nostra community Facebook o gruppo Telegram.
Cosa ne pensi? Fateci sapere i vostri pensieri nei commenti qui sotto.
Ti piace quello che leggi? Per favore condividilo con gli altri.
Amazon Music
Scopri le ultime offerte per dischi ssd su Acquista su Amazon
Scopri le ultime offerte per memorie RAM DDR su Acquista su Amazon
Scopri le ultime offerte per Chromebook su Acquista su Amazon
Scopri le ultime offerte per Raspberry su Acquista su Amazon

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.