Guida IPTV: tutte le risposte alle vostre domande!

By Salvo Vosal

Si fa un gran parlare delle IPTV, di recente sono state elevate anche agli onori della cronaca. Ma non tutti sanno cosa sono veramente, come funzionano, dove trovarle e quali rischi comportano. Ecco, il nostro articolo intende proprio fare chiarezza sull’argomento ed offrire una risposta alle domande che spesso riceviamo sul tema.

IPTV: cos’è e come funziona?

Una IPTV (Internet Protocol Television) è il metodo attraverso cui si trasmettono segnali televisivi attraverso la rete Internet. Tale tecnologia è stata utilizzata da diversi provider non solo italiani per fornire la TV in diretta ai loro abbonati.

Tecnologicamente le IPTV sono diverse dalle WebTV e sono più orientate alla fruizione dei contenuti in diretta, in una rete IPTV attraverso un meccanismo di priorità si cerca di garantire all’utente il massimo della qualità possibile. Le WebTV invece sono siti come YouTube e Vimeo in cui l’utente on demand sceglie il contenuto video di cui vuole fruire, è chiaro che questa tecnologia non è pensata principalmente per la diretta anche se ha subito e continua a subire una fortissima evoluzione tecnologica.

Per semplificare una IPTV è una televisione che non arriva più nelle nostre case via antenna, parabola o cavo ma offerta in streaming, quindi attraverso Internet.

Le reti IPTV, come abbiamo detto, offrono in genere due tipi di contenuti: le dirette e i contenuti on-demand. Le dirette sono distribuite ad un gran numero di utenti contemporaneamente, mentre i contenuti a richiesta (on demand appunto) vengono inviati solo a quegli utenti che li chiedono. Nei due casi si utilizzano protocolli diversi, di tipo multicast per le dirette e unicast per i contenuti su richiesta.

Le IPTV per funzionare utilizzano dei propri protocolli, diversi da quelli a cui siamo abituati su web (http, ftp), che sono pensati principalmente per lo scambio di ipertesti e file. I protocolli per lo streaming dei video sono diversi in quanto pensati per il simultaneo scaricamento e fruizione dei contenuti, i più usati in unicast sono il RTP (acronimo di Real-Time Protocol) e il RTSP (Real-Time Streaming Protocol). Di solito per il Multicast si usa il protocollo IGMP (IP Group Membership Protocol) utile per distribuire lo stesso contenuto contemporaneamente a tanti client richiedenti.

I contenuti video all’inizio erano codificati in formato MPEG-2 che è stato rapidamente soppiantato dal più efficiente MPEG-4 che consente un minore utilizzo di banda a parità di qualità dell’immagine.

Quali sono le ragioni di questo successo?

Le IPTV sono rimaste per anni nelle mani dei provider, e non hanno vissuto il boom attuale. Adesso grazie alle aumentate velocità di connessione, e alla esplosione della pirateria questa tecnologia ha iniziato ad interessare il grande pubblico.

Le IPTV da sostanzialmente sconosciute hanno iniziato in breve a turbare i sogni dei proprietari delle Pay Tv. Il motivo è semplice: diversi personaggi, a volte stranieri a volte italiani, hanno iniziato a modificare i decoder satellitari per poterne prelevare direttamente i flussi video e poterli condividere in rete. Presto si è creato un mercato nero, con queste figure che vendevano l’accesso ai contenuti ad un prezzo di stock e intermediari che mettevano e mettono su (illegalmente ricordiamo) server per distribuire questi contenuti e li rivendono ai consumatori.

Ovviamente essendo contenuti dei proprietari dei diritti a questi è stato fatto un gravissimo danno economico, ed ovviamente si sono rivolte alla giustizia ordinaria. Ciò ha portato a diverse retate e all’arresto di arresto di diversi intermediari e alla denuncia di centinaia di clienti che dovranno vedersela con la giustizia.

Il funzionamento era semplice, a pochi euro al mese i pirati offrivano una play list M3u aggiornata spesso contenente i link a tutti i canali Pay TV (del bouquet di Sky e di Mediaset). Ovviamente era ed è questo che attira l’utenza, la possibilità di vedere sopratutto le partite di calcio (Serie A, Serie B, e Champions League) senza sborsare i soldi per un doppio abbonamento ed una prezzo quasi imbattibile.

Dove si possono scaricare le liste IPTV?

Sono quasi ovunque, anche voi facendo una rapida ricerca su Google con le parole chiave “lista iptv” rischiate di trovare migliaia di risultati utili. E’ però vero che in genere non tutte sono funzionanti e quelle che lo sono e durano nel tempo, di solito sono composte da link di soli canali disponibili in chiaro. Altre fonti note di Playlist IPTV sono le app come WhatchAPP e alcuni Addons noti di Kodi (come Evil King, Soccer Streams, Dream World IPTV e affini). Inoltre rimane il solito modo di mettersi in affari vari rivenditori che tramite Skype e altri canali clandestinamente smerciano le loro liste private (in modo assolutamente illegale).

Perché la mia IPTV si blocca spesso ed i canali saltano?

Ci sono varie ragioni di questo comportamento, la più banale potrebbe risiedere nella vostra connessione. Le IPTV in genere non offrono le ottimizzazioni di Netflix quindi serve una banda superiore ai 5 MB per secondo per sperare di avere uno streaming fluido con i canali in standard definition ed evitare che il canale si blocchi per fare il buffering e riprendere. Ovviamente se vorrete vedere canali in alta definizione vi servirà una connessione ancora più performante per evitare blocchi e frequenti ricaricamenti.

Se la vostra connessione è buona e stabile è probabile che i problemi non dipendano da voi ma dal server che gestisce i contenuti che può entrare in crisi per le troppe richieste. E’ ad esempio noto che le più diffuse playlist IPTV gratuite per vedere le partite tendono a crollare quando ci sono eventi di cartello, quindi un numero eccessivo di connessioni. Questo è un grande limite delle IPTV per questo i pirati o ne usano di private, che quindi hanno un numero limitato di connessioni, oppure preferiscono soluzioni basate su torrent come Ace Stream che migliorano in qualità man mano che sale il numero degli utenti connessi.

Gli svantaggi delle IPTV illegali

Sono diversi, ed in gran parte connessi alla clandestinità in cui si muove chi fornisce il servizio e chi lo usa. Entrambi vanno contro la legge quindi devono muoversi con dinamiche che hanno del losco. In genere i rivenditori si fanno pubblicità mettendo la loro mail e il proprio contatto skype su vari siti e forum , una volta contattati dai clienti fanno sapere le pattuizioni e i metodi per avere una lista m3u.

Il primo vulnus sta proprio qui, avere a che fare con persone che agiscono nell’illegalità e trasferirgli parte del proprio denaro non è mai una ottima idea. Secondo vulnus chi utilizza questi servizi si espone al rischio di pesanti sanzioni (fino a 25000 euro) e anche a quello di finire in carcere (per un massimo di tre anni).

Inoltre difficilmente questi servizi sono stabili come le controparti ufficiali, quindi chi li usa rischia di ritrovarsi tagliato fuori proprio durante il match che desiderava tanto vedere, e per il quale ricordiamo sta rischiando grosso.

Di recente molti utenti per evitare di fare i conti con la giustizia e continuare ad utilizzare IPTV illegali utilizzano delle connessioni VPN per tentare di mettersi al sicuro. In realtà non lo sono davvero del tutto: scoprite il perché nel nostro approfondimento sulle VPN.

Ma esistono IPTV legali?

Certo, i servizi online di Sky e Mediaset di cui vi abbiamo già parlato ampiamente sono dei buoni esempi di IPTV. Permettono infatti di avere accesso alle dirette di diversi canali anche sportivi, attraverso la rete.

Servizi come Netflix o l’ottimo gratuito VVVVId di cui abbiamo già parlato non sono da considerarsi IPTV ma una evoluzione delle WebTV visto che offrono solo contenuti on demand.

Non è del tutto chiaro se le playlist m3u che contengono solo contenuti disponibili in chiaro siano o no legali, di certo utilizzarle è decisamente meno rischioso e non si dovrebbe creare un vero danno economico alle aziende visto che si usano le dirette che loro stesse mettono gratuitamente a disposizione sui loro portali.

Ho una Playlist M3u composta di canali in chiaro come la uso?

Ci sono diversi modi per vedere i canali presenti nella playlist di una IPTV, la scelta del modo dipende da voi.

Le applicazioni più note per la riproduzione su Windows sono:

Su Android ci sono ancora più alternative:

La nostra guida al fenomeno IPTV è giunta a conclusione ci auguriamo che abbia soddisfatto le vostre curiosità, se avete altre domande o osservazioni non esitate a lasciarci un commento.

L’articolo Guida IPTV: tutte le risposte alle vostre domande! appare per la prima volta su ChimeraRevo – Il miglior volto della tecnologia.

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Una risposta

  1. 25 Gennaio 2018

    […] parlano di IPTV e vi sentite spaesati? Consultate il nostro approfondimento e tutto vi sarà molto più chiaro. Adesso che sapete di cosa stiamo parlando possiamo passare a […]

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