Windows 8 l’errore, Windows 10 la soluzione! [Editoriale]

By Jessica Lambiase

Modalità Tablet

Gli ultimi 8 anni della storia di Microsoft ci hanno insegnato che non sempre le ciambelle riescono col buco, soprattutto quando si cerca di alterarne la ricetta originale: Windows XP è stato un successo assurdo, in grado di sopravvivere 13 anni a suon di patch, bugfix e service pack – non uno, tre-di-ci – sulla stragrande maggioranza delle macchine esistenti in circolazione (basti pensare che nel Novembre del 2007 Windows XP era installato su oltre l’83% delle macchine con sistemi operativi desktop).

Microsoft però si accorse che Windows XP era un buon follower di Windows 2000 (lasciamo perdere Mistake Edition – o More Errors – lasciamo…) ma che per i futuri tempi moderni gli utenti avrebbero voluto di più: un’interfaccia più bella, ricca e fresca, un nuovo sottosistema kernel, una nuova modalità d’azione che “limitasse” i permessi degli utenti inesperti introducendo nuovi controlli e politiche a livello di sistema, un nuovo layer applicativo che potesse “migliorare” le prestazioni di software e driver ed interfacciarsi meglio all’hardware che sarebbe venuto.

Tutto iniziò con Vista…

Messo tutto nella planetaria, un colpo di frusta elettrica a massima velocità ed ecco comparire durante una fredda giornata di Ottobre 2009 un bel Windows Vista pronto per la degustazione! Esteticamente rinnovato con i widget per il desktop, i temi Aero-glass che occupavano il 30% della CPU, le trasparenze, il nuovo e confusionario pannello di controllo, l’UAC più invasivo della suocera durante una gravidanza, l’aggiornamento maggiore per il kernel NT (che passa alla versione 6.0), un nuovo sottosistema di gestione delle politiche, delle risorse e del software… in due parole: un disastro, esteticamente accattivante ma pur sempre disastro, qualcosa che succede nel voler modificare frettolosamente una ricetta che funziona!

windows-vista_risultato

Problemi di gestione della memoria, crash continui dovuti a specifiche (e diffuse) applicazioni, sistema instabile, memory leak a gogo… insomma, tutto ciò di cui un sistema desktop fatto come si deve NON dovrebbe essere vittima ma che, nonostante ciò, è uscito senza vergogna dalle fabbriche di Microsoft.

Windows Vista non ebbe (e menomale!) il successo sperato, tant’è che soltanto due anni dopo Microsoft avrebbe rilasciato in versione retail il suo successore, Windows 7, che riprende l’estetica del suo orrendo papà ma apporta dei miglioramenti funzionali che sono stati accolti con un sospiro di sollievo dall’intera comunità: kernel estremamente migliorato (sebbene anch’esso della serie 6.x), avvisi UAC ridotti per impostazione predefinita al minimo indispensabile, gestione delle risorse (in particolare della memoria) nettamente migliore, una stabilità paragonabile quasi a quella di Windows XP, un livello di retrocompatibilità (sia con Vista che con XP) notevolmente efficiente

Insomma, una soluzione elegante ad un errore di produzione commesso da Microsoft, che in qualche modo ne ha risollevato la pubblica opinione: Windows 7 è riuscito a battere Windows XP soltanto mesi dopo la fine del supporto ufficiale per quest’ultimo ed ha raggiunto il picco massimo d’utenza all’inizio del 2015 diventando il sistema operativo più usato in assoluto sulle macchine.

E’ stato un bel lavoro che ha mostrato di recente i suoi risultati… eppure… eppure stiamo dimenticando qualcosa. Si, lo stiamo proprio facendo. Stiamo dimenticando un sistema operativo che ad oggi (insieme al suo major update) riesce a racimolare a stento il 16% dello share nonostante sia stato creato con l’intenzione di essere moderno. Stiamo dimenticando il tragico Windows 8 e la sua “toppa a colore” Windows 8.1.

E si ripeté con 8 (ed RT)!

Dal 2009 in poi c’è stato qualcosa che ha radicalmente cambiato il modo di pensare degli utenti: l’iPad. Si, perché il tablet di Apple ha aperto il mondo a qualcosa di meno voluminoso di un computer che, al pari di uno smartphone, potesse essere usato con le dita e, grazie alle dimensioni generose del display, impiegato non soltanto per lo svago ma anche per la produttività.

Insomma l’iPad di Apple ha dato il via all’ascesa dei tablet, settore in cui Windows avrebbe dovuto affrettarsi ad entrare prima della diffusione definitiva dei tablet ed il suo secondo, clamoroso ritardo – insomma, il big di Redmond non avrebbe voluto portare a casa una stangata come quella avuta da Windows Phone.

Detto fatto, l’obiettivo era quello di progettare un sistema operativo che fosse in grado di funzionare egregiamente sia su desktop che su tablet, combinando elementi distintivi dell’uno (l’uso classico) e dell’altro approccio (un’interfaccia ottimizzata per il touch). In forno a 180° per 1 anno e mezzo e ad Ottobre 2012, esattamente dopo 3 anni da Windows 7, nascono il “flessibile” Windows 8 ed il suo “gemello per ARM” Windows RT! Uno peggio dell’altro.

desktop-windows-8_risultato

Fortunatamente i problemi questa volta non sono derivati dalla struttura bassa del sistema, che è risultato estremamente stabile ed incline ad un ottimo utilizzo della memoria, ma… l’esperienza utente è stata così pessima che forse usare Windows 7 pure su un tablet sarebbe stato meglio.

w8-nostart_risultato

Primo punto dolente: il tasto e il menu Start che spariscono per fare posto alla Start Screen, che su un dispositivo touch avrebbe anche senso. Ma non sul desktop, peccato che fosse anche lì.

modern-ui-1_risultato

Poi arriva la charms bar praticamente inutile sia su desktop che su tablet, l’interfaccia Modern onnipresente e le app sui generis a tutto schermo, non uno ma DUE gestori per le impostazioni di sistema (uno modern e l’altro desktop, ovvio) con funzionalità sparse tra l’uno e l’altro senza criterio apparente… insomma un sistema operativo che voleva adattarsi contemporaneamente all’utilizzo con mouse e tastiera e con dispositivi touch, ma che ha offerto un’esperienza d’uso pessima nell’uno e nell’altro caso, senza permettere all’utente di decidere nello specifico a quale scenario adattarsi.

Un’accozzaglia con poco senso di cose buttate lì un po’ per fretta un po’ per decisioni sbagliate provenienti dall’alto, a cui Windows 8.1 – il suo fedele aggiornamento – avrebbe poi parzialmente posto rimedio.

LEGGI ANCHE | Speciale guida Windows 8.1: download e consigli

Il sistema operativo resta principalmente un’ibrido senza capo né coda, ma l’avvio di un percorso per definire meglio come e quando usare il modern anziché il desktop e viceversa è assolutamente visibile: l’interfaccia Modern è stata ripulita, è ritornato il tasto Start con un menu contestuale notevolmente utile, la Start Screen è stata riorganizzata e sono state aggiunte funzionalità e sezioni che avrebbero reso l’esperienza d’uso con mouse e tastiera meno traumatica… insomma, una bella toppa dovuta che ha in parte migliorato un sistema operativo tragicamente inusabile.

Soltanto in parte, perché la gente – spaventata da tutta ‘sta roba strana – ha continuato a preferire Windows 7.

Ah, ho dimenticato Windows RT: progettato esplicitamente per i Surface (1 e 2 rigorosamente non pro) non è dotato di un’interfaccia desktop e non supporta l’installazione di applicazioni desktop ma basa principalmente il suo funzionamento sulle app Modern (che fino ad ora sono state poche e fatte abbastanza maluccio). E, scusatemi l’ironia, ditemi un po’ come Microsoft pretendeva che i suoi Surface e Surface 2 facessero successo, visto che li aveva già privati della vera e propria essenza di Windows.

E poi ci fu il cambio della guardia, la sonora sveglia che ha avvisato Microsoft: o si esce dal limbo del secondo, disastroso sistema operativo inusabile e lo si riadatta in qualche modo a quella che è la richiesta di utenti e mercato, oppure la fine è sicura…

Un nuovo amministratore delegato, una nuova strategia aziendale, nuove figure di spicco… in freezer per 1 anno ed ecco nascere il programma Insider e la sua massima espressione, Windows 10.

Windows 10, il sistema operativo… per tutto!

Tutti per uno, uno… per tutti: stesso codice, diversi form factor. Computer, all-in-one, tablet, convertibili, smartphone, Xbox, Internet of Things e chi più ne ha più ne metta: Windows 10 è uno e trino (anzi, un po’ più di trino) ed è modellato – grazie al feedback del programma Insider – su quello che gli utenti vogliono e che hanno effettivamente suggerito agli sviluppatori e ai dirigenti.

E se di Windows 10 per IoT e per Xbox abbiamo ancora poche notizie, le due punte di diamante del sistema operativo – la sua versione per desktop/tablet (e all-in-one, notebook e chi più ne ha più ne metta) insieme a quella per smartphone e piccoli tablet – ribattezzata “Windows 10 Mobile” – si son fatte abbondantemente vedere. In particolare, la prima versione è praticamente pronta e tra poche ore sarà rilasciata per gli Insider la prima versione stabile. Per comodità, chiameremo questa versione “Windows 10 desktop”.

w10desk

Modalità Desktop

Windows 10 desktop ha posto rimedio a tutti gli errori che Microsoft ha commesso nella progettazione di Windows 8: il sistema operativo è infatti adatto ad essere usato su dispositivi dotati di mouse e tastiera, di touch o di tutte e due (i tablet “dockabili”, ad esempio) con una conseguente estrema flessibilità tra uso un modalità desktop e in modalità touch, è possibile cambiare in un solo click/tap in qualsiasi momento dal menu Start (che ritorna in grande stile) ad una rinnovata Start Screen a schermo intero, è stata introdotta un’area di notifica completa utilissima in entrambi i casi ed eliminata l’interfaccia Modern, che ha lasciato spazio alle app Universali.

Meteo - Universal App

Meteo – Universal App

Queste ultime sono a mio avviso il vero e proprio punto di forza di Windows 10: si tratta di programmi esteticamente simili alle app modern ma che possono essere installate ed utilizzate indistintamente sui vari form-factor di Windows 10 (quindi desktop, mobile, Xbox e via discorrendo), sia in finestra per mouse/tastiera che a tutto schermo in caso di touch – cosa che le app Modern permettevano soltanto in parte grazie alla funzionalità “snap”.

Da quel che ho potuto vedere seguendo fin dall’inizio il programma insider ed avendo toccato con mano i progressivi miglioramenti di Windows 10 (che inizialmente era un Windows 8 più bello) posso affermare con sicurezza che Windows 10 è quel che sarebbe dovuto essere Windows 8, e ribadisco ancora una volta che gli errori del precedente sistema operativo hanno trovato una risoluzione definitiva.

Modalità Tablet

Flessibile, scalabile, riadattabile a display di praticamente qualsiasi dimensione, in grado di supportare l’uso classico e l’uso moderno, a cui si aggiungono tratti distintivi che ne aumentano ancor di più le aspettative, tra cui:

  • l’introduzione di un vero e proprio assistente vocale utilizzabile sia con la voce che con la scrittura – benvenuta, Cortana!
  • un nuovo browser Microsoft Edge – che dà un taglio netto a quella che è stata la disastrosa storia di Internet Explorer;
  • una sezione Impostazioni finalmente completa e pienamente compatibile con l’utilizzo touch grazie a dei pratici interruttori (prima o poi il “Pannello di controllo” classico sparirà del tutto, me lo sento…);
  • opzioni di compatibilità ed aggiornamento finalmente specializzate per le varie versioni principali (che sono Home, Pro ed Enterprise)…

…e tante altre piccole cose di cui parleremo nella nostra futura guida.

Insomma, questa volta Microsoft pare essercisi messa d’impegno sul serio e non aver voluto lasciare nulla al caso: nonostante il ciclo di sviluppo (almeno quello noto al pubblico) di questo sistema operativo sia stato anche più breve di quel disastro di Windows 8, sembra che le risorse siano state a dir poco duplicate ed i risultati sembrano essere giunti davvero.

Certo, un parere oggettivo su questo sistema operativo potrò darlo soltanto con l’uso quotidiano (e state sicuri che ve lo daremo, oh se ve lo daremo…)… ma se guardassi al Windows 7 attualmente installato sulla mia macchina di produzione, stringessi una USB di installazione di Windows 8 nella mano destra e Windows 10 nella mano sinistra e trovassi due minuti per un aggiornamento, non esiterei un solo istante ad eseguirlo partendo dall’ultimo supporto menzionato.

E sono pure mancina!

L’articolo Windows 8 l’errore, Windows 10 la soluzione! [Editoriale] appare per la prima volta su Chimera Revo – News, guide e recensioni sul Mondo della tecnologia.

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