Il progetto Multikernel del kernel Linux diventa open source: disponibili le prime patch per la revisione

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Il progetto Multikernel, un’iniziativa che ridefinisce l’architettura del kernel Linux, ha reso disponibile pubblicamente il proprio codice sorgente. Questo passo segna l’avvio di una nuova era per la scalabilità dei sistemi operativi, soprattutto in contesti moderni come ambienti multi-core (sistemi con più processori di elaborazione) e infrastrutture cloud.

Con questa apertura, il team ha anche presentato le prime patch, ovvero modifiche specifiche al codice sorgente, che sono ora pronte per essere analizzate, testate e discusse dalla comunità degli sviluppatori. L’obiettivo è raccogliere feedback e contribuzioni per affinare ulteriormente la tecnologia.

Cos’è il progetto Multikernel del kernel Linux?

Il progetto Multikernel introduce un nuovo modello di progettazione per il kernel Linux, che va oltre i limiti dell’attuale architettura monolitica. In un sistema tradizionale, un unico kernel si occupa di gestire tutte le risorse hardware e software del computer. Questo approccio, sebbene consolidato, può diventare un ostacolo quando si devono gestire sistemi complessi, come server con decine o centinaia di processori, oppure ambienti cloud distribuiti su più macchine.

L’innovazione del progetto Multikernel sta nella capacità di far collaborare più istanze del kernel Linux sulla stessa macchina fisica, senza la necessità di utilizzare macchine virtuali (VM) come soluzione intermedia. In pratica, invece di affidarsi a un solo kernel Linux per tutto il sistema, è possibile avviare e coordinare più kernel Linux indipendenti, ognuno in grado di lavorare su una parte del carico di lavoro. Questo permette di sfruttare al meglio risorse distribuite su più nodi, cluster di processori o addirittura macchine diverse, migliorando l’efficienza e la flessibilità del sistema.

Attualmente, se si desidera eseguire 2 versioni diverse del kernel Linux contemporaneamente, è necessario utilizzare una macchina virtuale. Il progetto Multikernel propone invece un modello in cui più istanze del kernel Linux possono coesistere come pari (peer) sulla stessa macchina fisica, collaborando tra loro per distribuire il carico di lavoro.

Questo approccio si ispira a progetti precedenti come Popcorn Linux, che aveva esplorato modelli di kernel Linux distribuiti. La differenza principale è che il progetto Multikernel utilizza una tecnica basata su kexec (un meccanismo del kernel Linux che consente di avviare un nuovo kernel Linux senza riavviare il sistema), permettendo di avviare istanze aggiuntive del kernel Linux e collegarle tra loro.

Novità in Multikernel 1.0

Le prime patch pubblicate introducono le basi per questa nuova architettura, tra cui:

  • Infrastruttura di base per la gestione di più kernel Linux in parallelo.
  • Isolamento delle istanze del kernel Linux, che possono cooperare tra loro per condividere il carico di lavoro.
  • Minime modifiche al codice esistente, per garantire compatibilità e facilità di integrazione.

Secondo quanto riportato da Cong Wang, ingegnere software di Google e principale sviluppatore del progetto, l’obiettivo è mantenere le modifiche il più contenute possibile, pur consentendo un ambiente multikernel funzionale.

A cosa serve il Multikernel del kernel Linux?

Il progetto Multikernel nasce per potenziare i sistemi GNU/Linux in ambienti cloud e hyperscale, cioè infrastrutture di grandi dimensioni che distribuiscono carichi di lavoro su migliaia di nodi contemporaneamente. In questi scenari, le soluzioni tradizionali, basate su un unico kernel che gestisce l’intero sistema come un blocco compatto, possono risultare limitanti.

Qui entra in gioco il progetto Multikernel: invece di affidarsi a un’unica immagine di sistema (un singolo kernel Linux che controlla tutto), il progetto permette di distribuire il lavoro su più istanze del kernel Linux, ognuna in grado di operare in modo coordinato ma indipendente. Questo approccio è particolarmente utile quando le applicazioni devono girare su cluster di processori o su macchine diverse, poiché consente una gestione più efficiente e scalabile delle risorse, adattandosi meglio alle esigenze di ambienti estremamente complessi e dinamici.

Risorse per gli sviluppatori

Gli sviluppatori possono iniziare a sperimentare con questa nuova architettura senza dover riscrivere parti significative del kernel Linux. Il progetto è ancora in fase iniziale, ma le prime patch sono già disponibili sulla Linux Kernel Mailing List (LKML). Chiunque sia interessato a testare o contribuire può seguire l’evoluzione del progetto sul suo repository software ufficiale su GitHub.

Per maggiori informazioni, consultare l’annuncio ufficiale sul sito Web del progetto Multikernel del kernel Linux.

Fonte: https://multikernel.io/
Fonte: https://multikernel.io/2025/09/18/multikernel-goes-open-source/
Fonte: https://lore.kernel.org/lkml/20250918222607.186488-1-xiyou.wangcong@gmail.com/
Fonte: https://linuxiac.com/linux-kernel-multikernel-project-opens-up/

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