blendOS mira a sostituire tutte le distribuzioni GNU/Linux

blendOS

Il leader di Ubuntu Unity ha escogitato una nuova distro che suona come qualcosa che tutti potrebbero voler tenere d’occhio.

Sembra troppo inverosimile?

Bene, blendOS si presenta come l’ultima distro-blend (miscela).

blendOS è un nuovo progetto di Rudra Saraswat, noto per i remix basati su Ubuntu e Ubuntu Unity in particolare (che ora è un flavour (sapore) ufficiale di Ubuntu).

Direi che il progetto ha un nome abbastanza preciso per ciò che vuole ottenere.

Ma in che modo blendOS mira a sostituire tutti? Cos’è tutto questo?

blendOS: non solo un’altra distribuzione GNU/Linux

blendOS
blendOS

blendOS è una distribuzione basata su Arch che supporta ogni tipo di pacchetto di app.

Se hai letto di carbonOS e Vanilla OS, dovresti avere una buona idea di alcuni punti comuni tra tali distribuzioni.

Uno di questi è l’immutabilità, il che significa che il nucleo/base del sistema operativo rimane invariato, offrendo una maggiore sicurezza e aggiornamenti più semplici e affidabili.

Allo stesso modo, blendOS ha i seguenti punti salienti:

  • Sistema operativo immutabile
  • Supporto per più gestori di pacchetti inclusi apt, dnf, yum, pacman e yay
  • Supporto di più ambienti desktop
  • Flathub Store come app desktop

blendOS utilizza Jade GUI (il programma di installazione di Crystal Linux) per fornire un’esperienza di installazione senza problemi. Inoltre, il negozio Flathub può installare direttamente app e non scaricare file flatpakref, come ci si aspetterebbe.

Per far funzionare tutti i pacchetti di distribuzione, blendOS utilizza il suo gestore di pacchetti blend.

Puoi ancora usare pacman da una shell attraverso un contenitore Arch.

Inoltre, supporta i Mac T2, ovvero i Mac Intel realizzati dopo il 2018. Quindi, se vuoi sperimentare su un dispositivo che hai già, blendOS dovrebbe funzionare con esso.

A partire da ora, il progetto è nelle sue prime fasi di sviluppo.

Impostazioni blendOS
Impostazioni blendOS

Alcuni cambiamenti immediati previsti includono:

  • Distrobox da sostituire con la sua implementazione tramite Podman
  • Un nuovo strumento di configurazione della GUI, con supporto per la gestione di overlay e contenitori

Quindi, sì, ciò che vedi in questo momento è soggetto a modifiche. Tuttavia, è ancora qualcosa che sembra eccitante.

Puoi leggere le modifiche pianificate nel suo post sul blog ufficiale ed esplorare blendOS sulla sua pagina GitHub.

Cosa ne pensi di blendOS? Vale la pena tenerlo d’occhio? Fatemi sapere nei commenti!

Fonte: https://news.itsfoss.com/blendos/

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