Hands-On Linux Mint 21

Linux Mint 21

Introduzione

Senza dubbio la più famosa derivata di Ubuntu, il cui scopo è quello di offrire un sistema operativo semplice e con un desktop familiare. Oltre alla versione principali con Cinnamon Desktop, sono disponibili anche le versioni con MATE e Xfce e, inoltre, una interessante versione completamente basata su Debian nel malaugurato caso Canonical collassasse portandosi dietro lo sviluppo della distro madre.

Intro fatta, andiamo a fare un po’ le pulci alla nuova versione di Linux Mint!

Installazione e primo avvio

“Uh che bello, c’è anche il memory test in bella vista” Chissà perchè su altre distro manca, è così comodo …

L’installer è praticamente lo stesso di Ubuntu, le poche differenze sono la mancanza dell’opzione per l’installazione minimale e la presenza dell’opzione per cifrare la cartella personale. Come per Ubuntu la cifratura del disco è troppo nascosta tra le opzioni. Da segnalare l’immagine dei desueti Windows 7 e Internet Explorer nello slideshow dell’installer 🙂

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Il welcome screen è abbastanza interessante, offre al volo la possibilità di cambiare accent color, ottima mossa per spazzare via quel verdino a mio avviso deprimente, e mostra le varie applicazioni sviluppate in casa Mint. I driver proprietari però sembrano non essere gestiti in automatico … no buono.

Look and feel

Cinnamon è un progetto nato da Gnome 3 per fornire un esperienza utente più familiare per chi arrivava da Windows, il che ci sta alla grande. Aggiungo che anni fa Ubuntu arrivava con Unity bello appesantito già di suo da animazioni, effetti 3d e trasparenze, Cinnamon invece era di per sè un po’ più leggero.

5 e passa anni fa avrei detto “finalmente se c’è un’alternativa più intelligente” ma oggi le cose sono un po’ cambiate.

Benchè assolutamente accettabile, il tutto sa di “vecchio”: basti pensare che la schermata di login è ancora quella di Ubuntu di 3 o 4 LTS fa, pop up e scritte piccoli su monitor grandi, lock screen striminzito, ecc

1 Login 

2 Lock

Anche le altre versioni hanno lo stesso layout con barra in basso e “menu avvio” con un tema ben curato, ma forse non vale la pena vedere se c’è un approccio un po’ più furbo?

Tutte le edizioni sono pettinate allo stesso modo: non converrebbe tenerne una soltanto? Magari quella xfce: così avremmo anche una versione “light” ma pettinata meglio. Tra l’altro Manjaro, Endeavour OS e Zorin hanno layout migliori tra tray e menu start, non converrebbe pescare il meglio tra quelle due?

4 Final

Magari anche un opzione per l’installazione minimale potrebbe essere una buona idea, utile per chi ha bisogno del sistema in una VM.

In ogni caso essere nel 2022 e parlare dell’esigenza di un DE leggero fa un po’ strano, oramai anche un PC economico di 10 anni fa gira, previo upgrade con SSD, con Windows 10 senza grossi problemi e hanno tutti su per giù 4GB di Ram.

Per l’edizione principale invece vedrei meglio un DE più completo e moderno, tipo KDE (anche se non sono un grande fan) oppure Gnome con qualche estensione fatta ad hoc … oppure anche deepin se si volesse qualcosa di non mainstream.

Tornando al look and feel, da un po’ fastidio che il tema di icone predefinito cambi forzatamente l’icona ad alcune applicazioni tipo Firefox e che la scorciatoia Super+L non blocchi lo schermo come succede con qualsiasi altro sistema operativo, gli anti-pattern andrebbero chiaramente evitati.

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Applicazioni

Più o meno come Ubuntu, Mint arriva out-of-the-box con tutto quello che serve: codec multimediali, LibreOffice, utility per lo scanner, gestione driver, utility di backup.

Altre Applicazioni

Che sia un pregio o un difetto, Mint non supporta nativamente le applicazioni snap. Possono anche non piacere, come nel mio caso, però funzionano e per molte applicazioni il metodo di installazione suggerito sui siti è proprio quello. Un utente Ubuntu potrebbe trovarsi inizialmente spiazzato, ma credo che il trauma si possa superare abbastanza facilmente. Tale mancanza è infatti compensata dal supporto nativo per flatpak: utilizzando quindi l’applicativo Software, non dovrebbero esserci grossi problemi a installare al volo tutto quello che serve anche perchè il repo Flathub è preinstallato.

Detto ciò, visto che nella versione 20 LibreOffice era un po’ stagionato, non conveniva forse installarlo tramite flatpak? Giusto per “mantenerlo fresco”.

Al contrario di Ubuntu i file .deb sono gestiti correttamente out-of-the-box, deo gratias…

Versioni alternative

– EDGE

E’ disponibile una versione Edge, per il supporto a hardware più recente. In pratica Mint tende a non cambiare la mainline del kernel automaticamente; con riferimento alla versione 20, 5.4 era la versione del kernel al rilascio 5.4 rimane. La Edge parte invece con la versione 5.13, come su una Ubuntu aggiornata al tempo della stesura dell’articolo.

E’ possibile comunque aggiornare la versione del kernel manualmente dal gestore aggiornamenti sotto Visualizza –> Kernel Linux, cosa che l’utente desktop farebbe normalmente, no???

Il sito tuttavia metteva in bella mostra solo l’edizione standard con Cinnamon, marcandola come raccomandata: scelta estremamente discutibile, le point release e il kernel dovrebbero seguire quelle di Ubuntu. Se poi a livello di OS installato non si vuole aggiornare in automatico la mainline del kernel va anche bene, ma eventuali reinstallazioni devono partire con il kernel attuale.

– LMDE

Linux Mint Debian Edition è un progetto molto interessante che ripropone lo stesso sistema operativo ma basato direttamente su Debian. La versione attuale, 5, è basata su Debian 11 Bullseye. Citando Wikipedia “… lo scopo sia quello di assicurare che Linux Mint possa continuare a garantire un’esperienza di utilizzo identica a quella di Cinnamon nell’ipotesi di scenari futuri in cui Linux Mint non possa (o desideri) affidarsi più a Ubuntu come base”.

Conclusioni

Il progetto è ottimo, confermo la cura della user experience ma dal punto di vista visuale servirebbe una bella e incisiva rinfrescata. Tecnicamente è ineccepibile e, a differenza di altri, nessun ho riscontrato nessun problema tecnico.

Alla fine è un’alternativa a Ubuntu che, a prescindere dalle mie polemiche, va benone! La domanda che però mi faccio è: un alternativa per che cosa? Forse una decade fa l’interfaccia non Windows like avrebbe destabilizzato i più, ma oramai la dock laterale di Ubuntu non è più un trauma e la dock centrale sembra non lasciare scontento nessuno.

 

Fonte: http://www.marcosbox.org/2022/07/hands-on-linux-mint-21.html

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