Pokémon GO: perché sarà un (in)successo

By Gaetano Abatemarco

Pokémon Go

Oramai il fenomeno Pokémon GO è sulla bocca di tutti e non c’è sito o testata che non abbia dedicato anche una piccola attenzione a quella che sta per diventare una vera e propria moda. O forse no? Dopo l’incredibile boom iniziale, sembra che l’interesse sia un po’ scemato: alcuni utenti hanno iniziato a cancellare Pokémon Go dai propri smartphone, altri hanno mostrato meno voglia e le ore di gioco sono diminuite.

Nintendo e Niantic hanno realizzato questo titolo ed hanno ancora qualche asso nella manica che può risollevare le sorti di un gioco che potrebbe rimanere ai vertici degli interessi mondiali per molto tempo. Dopo essere stato un giocatore di Pokémon Go per qualche tempo, più che altro per studiarne il funzionamento ed il concetto di business che si cela dietro a questo grande progetto, è giunto il momento di esternare alcune considerazioni.

Naturalmente aspetto anche di conoscere i vostri punti di vista, dunque fatemi sapere cosa ne pensate di Pokémon Go e del suo futuro!

Il sistema di gioco

Pokémon Go è una grande beta: non possiamo definirlo completo né definitivo. L’unica cosa che pare certa è che il gioco sia uno di quelli basati sulla realtà aumentata, con i giocatori che sono costretti a camminare per poter avere progressi.

Se volete dei Pokémon dovete uscire di casa e cercarli, se volete allenare il vostro personaggio dovete uscire di casa e camminare, se volete oggetti dovete andare ai Pokéstop. E per farlo dovete camminare fisicamente, così come per arrivare alle palestre. Insomma, un incentivo al fitness ma con una faccia della medaglia poco considerata e che vi spiego di seguito.

Infortuni, impossibilità e disabilità

Se non potete camminare, non potete giocare a Pokémon Go. E’ la croce e delizia di questo titolo che però – in questo modo – pone dei paletti che rischiano di far perdere interesse. Se state lavorando e siete in pausa, non avete a disposizione troppo tempo per uscire lì fuori e catturare i Pokémon: magari non potete neanche fisicamente allontanarvi. E se vi siete fatti male, siete ammalati o avete un problema che vi impedisce di camminare? Siete fuori dal gioco, non potete giocare assolutamente a Pokémon Go.

Pokémon Go

La soluzione? Personalmente ho pensato ad un modo che potrebbe mantenere vivo l’interesse verso Pokémon GO: avere la possibilità di giocare senza camminare per alcune ore giornaliere. Non so, tipo 3 ore di gioco bonus dove potete usufruire di un joypad che vi permette di camminare per una zona limitata di qualche KM alla ricerca di Pokémon, Pokéstop e Palestre. In questo modo anche chi è in pausa pranzo – o ammalato oppure presenta problemi più o meno gravi ed è impossibilitato nel camminare – può godersi il gioco. E ci guadagnerebbero tutti, soprattutto Nintendo e Niantic.

Il business

In un gioco del genere chi ci guadagna possono essere davvero tutti. O quasi. Immaginate questo scenario: nascono Pokéstop o Palestre sponsorizzate (dunque luoghi di interesse specifici che sono lì previo pagamento a Nintendo e Niantic) che possono far girare l’economia. Esempio lampante: un McDonald’s diventa una palestra sponsorizzata. I giocatori vanno lì e magari qualcuno si ferma anche per mangiare qualcosina. Meglio ancora: c’è un accordo tra Nintendo/Niantic e questi luoghi sponsorizzati in cui si stabilisce che in zona si riescono a trovare particolari tipi di Pokémon. Si potrebbe pensare che al raggiungimento di un certo numero di Pokémon “sponsor”, si ha diritto ad un piccolo sconto su panini e simili.

Forse sto fantasticando molto ma è solo uno dei tanti esempi possibili.

Pokémon Go soldi

Inoltre in Pokémon GO ci sono gli acquisti in-app: la gente paga per poter ottenere più velocemente alcuni oggetti, dunque se stimolata a giocare l’interesse sarà alto e ci sarà una maggiore possibilità che l’economia giri, perché l’utente è incentivato ad acquistare.

Non dimentichiamoci poi che il vero prodotto di questo gioco siete voi! Mentre giocate, anzi prima di giocare, bisogna acconsentire per dare l’accesso ad alcune informazioni personali del vostro account. Ecco come vengono raccolti i dati, che potrebbero diventare ancora di più se uno degli scenari precedentemente ipotizzati dovesse diventare realtà.

I gravi problemi

A parte il “problema” del dover necessariamente camminare, in Pokémon GO c’è bisogno di migliorare e ottimizzare il consumo della batteria degli smartphone. Inoltre, cosa ancora più grave, manca un radar funzionante e preciso che indichi come cercare e trovare i Pokémon: da quando è stato rimosso il sistema di impronte, ora è molto più difficile capire quanto un Pokémon è distante dalla posizione in cui ci si trova.

Inoltre molti utenti chiedono a gran voce la possibilità di scambiare Pokémon, combattere contro altri allenatori, avere una chat, offrire un servizio online con una mappa dove capire dove trovare i Pokémon (almeno alcuni) e altre caratteristiche sulle quali Nintendo e Niantic magari stanno già lavorando.

E non dimentichiamoci i server: spesso sono fuori uso…

Un (in)successo

Insomma, a mio modo di vedere la strada intrapresa da Niantic e Nintendo è quella giusta: sono riusciti ad ottenere un interesse senza precedenti ma ora arriva il difficile. La linea che delimita il successo senza eguali dal “poteva essere ma non è stato” è davvero sottile. Con alcune aggiunte e interventi decisivi, nel breve termine, ci troveremo di fronte ad un fenomeno di massa che potenzialmente aprirà anche un nuovo scenario nel marketing e business. Il potenziale c’è tutto ma per esplodere c’è bisogno di saperlo sfruttare. Nei modi e nei tempi giusti.

L’articolo Pokémon GO: perché sarà un (in)successo appare per la prima volta su Chimera Revo – News, guide e recensioni sul Mondo della tecnologia.

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