Due chiacchiere sullo Steam controller

By Pierpaolo Valerio

Ciao a tutti, nel circolino su G+ tutti mi chiedevano una recensione dello Steam controller, e sono ben contento di usare questo spazio per parlarne un po’. Avevo fatto un post molto simile in privato, ma l’ho aggiornato con qualche novità, dato che il software è molto in fieri


Dunque, partiamo dal descrivere un po’ l’hardware. Il controller ha due enormi touchpad a destra e a sinistra. Quello di sinistra ha una croce direzionale scavata, ma è funzionalmente identico a quello di destra. La croce direzionale è abbastanza leggera e quasi non si nota. Entrambi i pad si premono (e hanno UN tasto sotto, non quattro). A sinistra c’è uno stick analogico, piuttosto normale, ben gommato, cliccabile anche quello. A destra i 4 tasti stondati stile xbox, messi in una posizione onestamente stranissima, in basso. Sulla spalla, tasti e grilletti in stile xbox. I tasti sono “clicky”, simili a quelli della xbox one, non mi piacciono molto, ma credo siano solidi. I grilletti sono analogici, hanno una corsa molto più corta di quanto sono abituato (stile playstation, credo) e “cliccano” a fine corsa. Molto, molto belli. Sul retro del controller, dove c’è l’alloggiamento per le pile (due pile AA, standard) ci sono due “paddle” molto grossi e molto facili da premere (anche troppo se uno non ci è abituato, serve un po’ di abitudine per non premerli accidentalmente nelle fasi di gioco più concitate). Il grip del controller è strano, con le “corna” rivolte verso l’alto, ma non è scomodo. Usare i tasti di destra per più di qualche ora consecutivamente invece mi ha causato qualche dolore al pollice all’inizio, ma era solo una questione di abitudine: dopo qualche giorno di utilizzo la mano ha preso una impugnatura più naturale. Nel gamepad c’è anche un giroscopio, molto, molto preciso.
Una parola la meritano i touchpad. Entrambi hanno una serie di motori di feedback che fanno vibrare il touchpad in modo localizzato dove si tocca. È stranissimo da spiegare, ma nell’impostazione di default “trackball” sembra veramente di spostare una sfera con una certa inerzia. Se si fa scorrere il pollice velocemente la vibrazione continua per un po’ e si attenua, come se la sfera stesse ancora girando (e il puntatore rallenta fino a fermarsi). Funziona benissimo, è ultra-intuitivo e onestamente rende questo coso il miglior touchpad abbia mai provato, in futuro voglio un portatile con questa tecnologia. L’unica cosa che può dar fastidio è che il sistema di feedback fa un discreto rumore mentre si usa, sembra un po’ un effetto sonoro di un gioco degli anni ’80.

Veniamo alle funzionalità e al software. Il controller è una specie di frankenstein e riunisce tutti i modi di usare un controller in uno. Il software di controllo fa un lavoro egregio nel rendere il tutto configurabile, anche troppo: ci sono letteralmente pagine su pagine di opzioni con cui smanettare, anche per minuzie. Si può impostare il giroscopio per funzionare solo mentre si appoggia il pollice su un touchpad; il touchpad di sinistra può mimare una croce digitale, con la possibilità di richiedere o meno la pressione per funzionare. Si può configurare separatamente la sensibilità di ogni asse (giroscopio incluso), i touchpad come rotelline del mouse se si usa un movimento circolare. Una quantità di opzioni infinita. Vedete la finestra di configurazione in basso? Ce n’è più di una decina del genere.
Il tutto può essere configurato SOLO da steam big picture. Se steam non è avviato il controller non funziona affatto. Se steam è in background, il controller emula un mouse di default, ma anche questo può essere modificato. Facendo partire un gioco da steam, il controller si riconfigura a seconda del gioco in uso, indipendentemente se il gioco sia stato comprato su steam o no, e anche se non si usa big picture: big picture serve solo a configurare il tutto. Scomodo, ma non è che si debba fare spesso.
Vale la pena nominare la tastiera a schermo, veramente comoda (per avere un joypad in mano, ovvio che una tastiera fisica è meglio) e disponibile system-wide. Se avete un HTPC, potete usare lo steam controller come unica interfaccia di input senza problemi.
Tutto ha funzionato senza fare nulla su windows. L’emulazione di un gamepad non funzionava di default sulla mia archlinux, ma come scritto sulla wiki una piccola modifica ad un file di configurazione di udev ha risolto il problema.



Ok, ma come ci si gioca? Discretamente bene, ma dipende dal genere e da quanto qualcuno ha smanettato a creare una configurazione adeguata. (si possono scaricare le configurazioni più votate dalla comunità, ce ne sono per il 100% dei giochi che ho provato). Bisogna anche dire che la curva di apprendimento per usarlo è molto più lunga rispetto a qualsiasi joypad! Avevo scritto una versione preliminare di questo articolo un paio di settimane fa, ma già ora la situazione è migliorata moltissimo, sia perché sono più abituato, sia perché Valve rilascia aggiornamenti software e firmware molto spesso.
A volte molto dipende da come il gioco è stato programmato, cosa che mi fa sperare che in futuro ci siano giochi con un supporto nativo. Il gioco che ho provato di più (dato che sono drogato) è stato The binding of Isaac: Afterbirth. Stick analogico, tasti a destra, nessun problema. Mi sarebbe piaciuto usare il touchpad di destra come mouse per alcune situazioni specifiche, ma è impossibile per una limitazione del gioco: non posso impostare gamepad e mouse nello stesso schema di controllo (del gioco, il controller lo farebbe tranquillamente). Quindi o lo configuro come mouse e tastiera (e l’analogico di sinistra smette di essere analogico) o come gamepad (e il touchpad di destra simula uno stick, che è meglio del controller della x360, ma abbastanza peggio di un mouse).
Dark Souls mi ha creato grattacapi simili ed è un peccato: la disposizione dei tasti con i paddle inferiori funziona molto meglio di altri controller, ma dato che il gioco è un porting demmerda l’analogico di destra configurato come mouse nei 10 minuti di prova non mi risultava affatto naturale. Dopo MOLTE prove, ho trovato una configurazione che mi soddisfaceva, e onestamente ero felicissimo in attesa di Dark Souls 3. La gioia si è spenta appena ho affrontato una sezione di gioco un pelo più impegnativa e mi sono accorto di una limitazione piuttosto critica per quanto di nicchia: il pad di sinistra non funziona se la leva analogica non è centrata. Ora, lo so che pare assurdo, ma in anni di esperienza in Dark Souls ho imparato a muovere il personaggio con la sinistra mentre navigo nel menu col pad digitale (sempre a sinistra, ma usando la mano destra!). Questa cosa è semplicemente impossibile, non per una limitazione hardware, ma per come è fatto il protocollo di comunicazione. Speriamo che Valve corregga la cosa, anche se le contorsioni necessarie ad accorgersene rendono il problema probabilmente secondario.
Giochi in cui il mouse è supportato decentemente, tipo Darksiders 2, funzionano ottimamente col touchpad e qui lo steam controller supera di gran lunga qualsiasi altro sistema. Gli FPS si possono controllare con tocuhpad + giroscopio, che lo rende immensamente più preciso di un controller, anche se ovviamente non competitivo con un mouse. Rocket league funziona bene, niente da segnalare.
Il controller funziona anche con giochi tipo Civilization e qui brilla veramente. I touchpad sono meglio di qualsiasi “cosa” wireless possiate avere per giocare a Civ dal divano e i tasti sono configurabili con mille scorciatoie. Gli strategici in tempo reale hanno il problema che il controller non è un mouse, quindi scordatevi starcraft o dota, perché qualsiasi cosa più lenta di un mouse non va bene, per quanto migliore di un gamepad. Scordatevi anche di giocare a un picchiaduro perché la mancanza di un digitale fisico lo rende inutilizzabile per lo scopo. Che poi anche i gamepad della xbox/playstation sono inutilizzabili in quel caso, compratevi un arcade stick se volete giocarci (o costruitelo, ma questa storia è per un altro articolo).
Insomma, molti giochi impensabili per un pad sono effettivamente giocabili, e la maggior parte di quelli che un pad invece lo digeriscono bene funzionano quanto meno altrettanto bene con lo steam controller. Vi lascio giusto una immagine di Torchlight 2, gioco che non supporta un pad nativamente, si gioca solo col mouse. Grazie all’inventiva della comunità e ad una funzionalità chiamata “mouse regions” (evidenziata nello screenshot), il gioco non solo è giocabile, ma è quasi più comodo che col mouse.

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Lo consiglio? Beh, sì. Se avete bisogno di un gamepad (il mio fido della x360 sta spirando), beh decisamente, a meno che non vogliate giocare a giochi che richiedono necessariamente un pad digitale estremamente preciso. Serve un po’ di tempo ad abituarsi e un po’ di voglia per configurarlo a dovere, ma questo coso è molto più versatile di un pad classico e anche se non vi farà giocare a dota, permette di essere usato con molti più generi e giochi. In più la comunità è attivissima (su reddit ad esempio) e si ha l’impressione che le potenzialità dell’hardware si stiano scoprendo giorno dopo giorno. Valve sforna nuove funzionalità nel driver con cadenza settimanale (non esagero!) e l’esperienza è migliorata visibilmente di recente. Se non avete bisogno di un pad perché ne avete già uno, beh a meno che non vogliate giocare a Civilization dal divano (o usare un pc in generale dal divano, è incredibilmente comodo con un HTPC!) potete aspettare.
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