Windows 10, inizia il test per la ‘pubblicità’ nel menu Start

By Jessica Lambiase

Pubblicità menu start windows 10

Fin da quando Microsoft ha annunciato di voler rilasciare licenze di Windows 10 gratuite per un anno a tutti i possessori di sistemi operativi precedenti (Windows 7, 8 o 8.1) con licenze genuine in molti si sono posti una domanda che definire d’obbligo è riduttivo: come hanno pensato, a Redmond, di arginare alle probabili perdite provocate da una scelta di marketing del genere?

C’è stato chi ha parlato di vendita di big data ai partner, chi di vendita di servizi agli utenti e chi, in maniera molto più diretta, di pubblicità: nonostante non si trattasse di un’opinione molto accreditata, la consapevolezza che per molti Windows 10 sarebbe stato un sistema operativo online praticamente sempre l’ipotesi di pubblicità integrata all’interno del sistema stesso ha senso. E Microsoft, nella più recente build di Windows 10 – la 10565, dedicata agli insider -, mette altra carne sul fuoco a tal proposito.

Si, perché è stata avviata una fase di testing che riguarda la comparsa di applicazioni “consigliate” direttamente nel menu Start, per la precisione in uno spazio tra le app più usate e i collegamenti ai percorsi di sistema; il suggerimento cambia durante il giorno e riguarda app scaricabili tramite il Windows Store.

Cliccare col tasto destro su un’app suggerita permetterà di fare due cose: la prima è quella di poter nascondere quell’app per non ritrovarsela più tra i suggerimenti, la seconda è quella di disattivare completamente le app suggerite – cosa che farà piacere a numerosi insiders.

Prima di urlare alla pubblicità integrata bisogna tuttavia fare una precisazione: le app suggerite nel menu Start sono in fase di testing e presenti in una build potenzialmente dedicata ai soli tester, per cui esiste la probabilità che questa approdi in futuro nelle versioni stabili di Windows 10 tramite un aggiornamento come esiste la probabilità che ciò non succeda.

Voi cosa ne pensate? Sareste disposti a convivere con una funzionalità del genere o credete che, dopo la “forzatura per errore” all’aggiornamento a Windows 10, Microsoft abbia peggiorato la propria posizione?

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