Un Brave migliorato? Helium punta su riservatezza e controllo locale
Helium è un progetto open source nato per rispondere alle criticità dei grandi colossi tecnologici, spesso accusati di sfruttare i dati degli utenti pur dichiarandosi sostenitori del software libero. Questo browser si fonda su Chromium senza componenti Google e integra funzioni pensate per garantire maggiore riservatezza. Alcuni lo definiscono addirittura una sorta di “Brave migliorato”, perché offre i vantaggi della protezione della privacy senza le controversie che hanno accompagnato Brave nel tempo.
Fin dal primo avvio Helium appare pulito e ordinato. Come molti altri browser, utilizza l’architettura di Chromium, ma vi aggiunge un proprio “strato di rifinitura” che lo rende unico. Non cerca di stravolgere l’interfaccia né di introdurre funzioni superflue: si concentra su ciò che conta davvero, cioè blocco delle pubblicità, rispetto della privacy e scorciatoie utili per risparmiare tempo senza compromettere la sicurezza.
Uno degli aspetti più rilevanti è la presenza integrata di uBlock Origin, resa possibile dal mantenimento del vecchio sistema di estensioni Manifest V2. Questo consente di continuare a usare filtri avanzati per la pubblicità e di configurare il browser secondo le proprie esigenze. Non è necessario creare un account o sincronizzare dati online: tutto viene salvato localmente nella cartella dell’utente, e la configurazione iniziale può essere ripetuta in qualsiasi momento digitando helium://setup.
Per gestire funzioni come il download delle estensioni o l’aggiornamento dei filtri, Helium utilizza i cosiddetti “servizi Helium”, che fungono da strato di anonimizzazione. In pratica, quando scarichi un’estensione o aggiorni il browser, la richiesta non viene tracciata da Google o da altri soggetti esterni. Se non ti fidi, puoi persino configurare un tuo server personale, anche se in questo caso gli sviluppatori avvertono che non forniscono supporto.
Helium non include un gestore di password né un sistema di sincronizzazione integrato. I profili utente esistono, ma restano confinati al computer locale. Chi desidera sincronizzare segnalibri o credenziali tra più dispositivi deve affidarsi a soluzioni esterne, come Nextcloud o altri gestori di password. Questa scelta, apparentemente limitante, è in realtà coerente con la filosofia del progetto: mantenere i dati sotto il pieno controllo dell’utente e ridurre al minimo i rischi di esposizione.
Un’altra caratteristica distintiva è l’integrazione dei bangs, scorciatoie rese popolari da DuckDuckGo. Digitando ad esempio !w open-source si accede direttamente alla voce di Wikipedia senza passare dai risultati intermedi. Helium include oltre diecimila bangs già pronti, alcuni dei quali permettono di interagire con strumenti di intelligenza artificiale in modo anonimo.
Dal punto di vista estetico, Helium offre una personalizzazione chiara e separata: lo sfondo della pagina iniziale non influenza l’aspetto generale del browser, evitando confusione. Inoltre consente la visualizzazione divisa di due schede affiancate, utile per confronti o ricerche.
Va segnalato che Helium è ancora in versione beta. Alcuni limiti sono evidenti: problemi di accesso a certi siti con uBlock Origin preinstallato, assenza di supporto DRM (quindi niente Netflix o Spotify), e qualche incompatibilità con lo store di estensioni di Chrome.
Il browser è disponibile per distribuzione GNU/Linux, macOS e Windows. Sui sistemi GNU/Linux viene fornito principalmente come AppImage, ma sono disponibili anche pacchetti binari, codice sorgente e versioni per ARM64 tramite il repository software ufficiale su GitHub.
In conclusione, Helium rappresenta un progetto promettente: riesce a offrire privacy senza sacrificare usabilità, mantenendo un’impronta leggera e rispettosa. Se maturerà ulteriormente, potrà diventare una valida alternativa per chi cerca un’esperienza di navigazione libera dai vincoli del tracciamento.
Fonte: https://helium.computer/
Fonte: https://github.com/imputnet/helium
Fonte: https://itsfoss.com/helium-browser/
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