Come le piattaforme online migliorano la sicurezza proteggendo le transazioni digitali ad alto valore

Come le piattaforme online migliorano la sicurezza proteggendo le transazioni digitali ad alto valore

Da qualche tempo, transazioni digitali di alto valore non sono più così rare in Italia, anzi, fanno parte della normalità quotidiana. Pare che il Politecnico di Milano abbia stimato che nel 2023 il totale degli acquisti digitali abbia superato i 54 miliardi di euro certo, numeri significativi. I servizi digitali e le diverse piattaforme, dagli intrattenimenti alle soluzioni per pagamenti rapidi, sembrano seguire lo stesso trend di crescita. Questa impennata apre a nuovi rischi; le frodi, il furto di dati, i cyberattacchi su scala sempre più ampia.

Non è più soltanto una questione di tecnologia spinta. Oggi, ci si affida a un mosaico di buone pratiche, regolamentazioni più restrittive, infrastrutture rinforzate, linee guida che si aggiornano potrebbe sembrare un po’ caotico, ma necessario Le regole chiedono che ogni piattaforma, ormai, si faccia carico della sicurezza dell’utente e sia capace di offrire affidabilità, che si tratti di trading, e-commerce, o persino poker online.

Autenticazione di ultima generazione e sistemi multi-fattore

Non si può negare che, negli ultimi anni, l’autenticazione a più fattori sia diventata una priorità per chi gestisce servizi digitali. Dopo il 2021, la legge ha reso il doppio fattore obbligatorio sopra i 30 euro, almeno per i pagamenti. Il sistema SCA Strong Customer Authentication, previsto dalla direttiva PSD2, si basa spesso sulla combinazione di password, telefono o altro dispositivo personale, e talvolta dati biometrici tipo impronte o il riconoscimento facciale.

L’AgID riporta che questa strategia, tra il 2022 e 2023, avrebbe contribuito a ridurre i tentativi di accesso indesiderato ai conti online del 35%. Non è più raro vedere queste tecnologie anche presso i grandi fornitori digitali. Vale comunque per tutti; utenti, amministratori, sviluppatori nessuno escluso l’autenticazione deve essere robusta, elemento aggiuntivo a difesa dei sistemi centrali da attacchi sempre più raffinati.

Evoluzione delle tecnologie nei pagamenti e protezione di contesti ad alto rischio

A quanto pare, strumenti come 3-D Secure 2 stanno diventando piuttosto comuni; consentono verifiche avanzate minimizzando i rallentamenti all’utente. Stando a dati di Stripe e HostingVirtuale, in tempi recenti il 3-D Secure sarebbe stato impiegato nel 92% delle transazioni di alto valore, cioè sopra i 1000 euro. In certi scenari, dove la velocità nel pagamento è tutto compravendita di pezzi rari, arte digitale, oppure beh, lo stesso vale per il poker online con vincite istantanee si fa affidamento su protezioni come codice CVC/CVV, sblocco biometrico o tokenizzazione. Questo quadro sembra ridurre notevolmente, se non annullare, il rischio che dati sensibili vengano esposti nei punti più delicati della transazione.

Tutela dei dati, responsabilità e conformità legislativa

Le direttive UE più recenti in tema di pagamenti digitali hanno sicuramente orientato la responsabilità delle piattaforme; proteggere dati e transazioni ora è considerato fondament anzi, inevitabile. Se oggi un operatore manca di adeguati sistemi di difesa, può essere chiamato a risarcire integralmente l’utente in caso di furto o frode. Anche le banche italiane si sono dovute muovere, nel 2024, per recepire questa novità. Le piattaforme all’avanguardia, comunque, preferiscono affidare la gestione dei dati sensibili a provider esterni, evitando qualsiasi salvataggio diretto delle carte sui loro database.

Soluzioni come tokenizzazione o i portafogli digitali PayPal, Apple Pay, Google Pay sono ormai diventati piuttosto diffusi praticamente uno standard per ridurre l’esposizione ai rischi. La normativa PCI DSS, sempre in vigore, obbliga a monitorare costantemente la rete, segmentare i sistemi e aggiornare i controlli; insomma, un insieme di misure che abbassa parecchio la probabilità di incidenti, specialmente sui trasferimenti da oltre 10.000 euro.

Prevenzione delle frodi e sicurezza infrastrutturale

Al giorno d’oggi, piattaforme digitali tra le più avanzate fanno largo uso di sistemi antifrode alimentati dall’intelligenza artificiale. Incrociano dati, scovano comportamenti sospetti, e sono capaci così dicono i report di agire in tempo reale contro i tentativi di truffa. Nel 2023, algoritmi di machine learning avrebbero bloccato un valore di circa 400 milioni di euro in transazioni sospette secondo alcune fonti nel settore bancario europeo. Poi ci sono i classici; crittografia end-to-end, backup costanti, controlli HTTPS; piccoli gesti, in apparenza, ma fondamentali.

Non è tutto; l’infrastruttura cloud e il training del personale sulle tecniche di social engineering aggiungono ulteriori strati di difesa. Le piattaforme serie non si limitano agli aggiornamenti regolari; fanno test di penetrazione con una certa frequenza e attivano notifiche automatiche verso utente e autorità se vengono individuati accessi strani o comportamenti ambigui.

Conclusione sulla sicurezza e il gioco responsabile

Guardando le cose da vicino, la sicurezza nelle transazioni online non sembra potersi ridurre a una pura questione tecnica; spesso si tratta di una responsabilità condivisa, dove la consapevolezza dell’utente gioca un ruolo non da poco. Anche settori come il poker richiedono un’attenzione costante per la prevenzione delle frodi e la protezione dei dati personali. Perciò, è sempre saggio optare per sistemi di autenticazione avanzata, tenere d’occhio le notifiche di sicurezza e magari per scrupolo scegliere piattaforme con credenziali solide. Solo una certa attenzione collettiva e un approccio informato, insieme alle tecnologie più recenti, potrebbero davvero rendere ogni esperienza digitale più tranquilla o almeno, meno rischiosa.

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