Rilasciata Proxmox VE 9.1: Novità e miglioramenti per la virtualizzazione open source

Rilasciata Proxmox VE 9.1: Novità e miglioramenti per la virtualizzazione open source

Proxmox Virtual Environment (Proxmox VE) è una piattaforma di virtualizzazione libera e open source, progettata per offrire un ambiente completo e affidabile per la gestione di macchine virtuali (VM) e container. Nata nel 2008, la distribuzione si basa su Debian e integra tecnologie come KVM (Kernel-based Virtual Machine) per la virtualizzazione e LXC (Linux Containers) per la containerizzazione. Proxmox VE è particolarmente apprezzata per la sua flessibilità, la scalabilità e l’interfaccia web intuitiva, che consente di amministrare l’infrastruttura virtuale direttamente dal browser.

La piattaforma è utilizzata in ambiti sia desktop che server, ma trova il suo target principale tra amministratori di sistema, professionisti IT e aziende che necessitano di una soluzione robusta per la virtualizzazione di server, cloud privati o ambienti di sviluppo. Proxmox VE è distribuita gratuitamente, con la possibilità di acquistare un abbonamento per accedere a supporto tecnico e aggiornamenti dedicati.

La versione attuale, Proxmox VE 9.1, è stata rilasciata il 19 novembre 2025, a 3 mesi di distanza dalla precedente versione stabile, Proxmox VE 9.0.

Novità in Proxmox VE 9.1

Proxmox VE 9.1 introduce una serie di miglioramenti significativi che riguardano la virtualizzazione, la sicurezza, la rete e l’esperienza utente. La nuova versione si basa su Debian 13.2 “Trixie” e include aggiornamenti chiave come il kernel Linux 6.17.2, QEMU 10.1.2, LXC 6.0.5, ZFS 2.3.4 e Ceph Squid 19.2.3.

Container LXC basati su OCI

Una delle novità più significative di Proxmox VE 9.1 è l’introduzione del supporto per la creazione di container LXC basati su immagini OCI (Open Container Initiative).

Questa funzionalità permette agli amministratori di sistema di scaricare immagini container standard OCI da registri pubblici o privati e utilizzarle direttamente come modelli per avviare nuovi container. A differenza dei tradizionali template LXC, questa soluzione sfrutta un formato universale e ampiamente adottato, semplificando l’integrazione con gli ecosistemi container esistenti.

Proxmox VE 9.1 è in grado di configurare automaticamente 2 tipi di container in base all’immagine OCI selezionata:

  • Container di sistema completi, che includono un ambiente operativo completo, adatto per applicazioni che richiedono un sistema operativo tradizionale.
  • Container applicativi leggeri, ottimizzati per l’esecuzione di microservizi con un consumo minimo di risorse e un avvio rapido.

I container applicativi, in particolare, beneficiano di 2 importanti miglioramenti:

  • Gestione DHCP da parte dell’host, che elimina la necessità di configurare manualmente gli indirizzi di rete all’interno del container.
  • Supporto per variabili d’ambiente configurabili, che consente di personalizzare il comportamento delle applicazioni senza modificare l’immagine di base.

Queste innovazioni rendono la distribuzione dei container più flessibile ed efficiente, riducendo la complessità della configurazione di rete e adattandosi meglio a scenari moderni come lo sviluppo di microservizi e applicazioni containerizzate.

Sicurezza e virtualizzazione

Proxmox VE 9.1 introduce 2 importanti novità per la protezione dei dati e l’isolamento delle macchine virtuali:

  • Snapshot del vTPM in formato qcow2: La nuova versione permette di salvare lo stato del modulo vTPM (virtual Trusted Platform Module) all’interno di file in formato qcow2, lo stesso utilizzato per i dischi virtuali. Questo consente di creare snapshot a livello di file delle macchine virtuali che utilizzano un vTPM, anche quando lo storage sottostante non è di tipo “raw” (ad esempio su NFS, CIFS o altri sistemi di archiviazione di rete). Inoltre, è ora possibile eseguire snapshot offline delle VM con vTPM attivo anche su storage basati su LVM con catene di volumi, garantendo una maggiore flessibilità nella gestione dei backup e del ripristino.
  • Supporto sperimentale per Intel TDX: Proxmox VE 9.1 amplia le sue capacità di confidential computing introducendo il supporto iniziale per Intel Trust Domain Extensions (TDX), una tecnologia che isola le macchine virtuali a livello hardware per proteggere i dati da accessi non autorizzati, anche da parte dell’hypervisor stesso. Questa funzionalità si affianca al già consolidato supporto per AMD SEV (Secure Encrypted Virtualization), offrendo agli utenti una scelta più ampia di soluzioni per la virtualizzazione sicura e la protezione dei carichi di lavoro sensibili.

Virtualizzazione nidificata e controllo delle risorse

Proxmox VE 9.1 introduce un meccanismo più preciso per gestire la virtualizzazione nidificata, grazie all’aggiunta di una nuova opzione (flag) per le vCPU. Questa funzionalità consente di attivare le estensioni di virtualizzazione direttamente su un profilo vCPU specifico del produttore, senza dover esporre il modello esatto della CPU fisica dell’host.

Questo approccio offre 2 vantaggi fondamentali:

  • Maggiore sicurezza, poiché limita l’esposizione delle informazioni hardware dell’host.
  • Compatibilità ottimizzata con carichi di lavoro che richiedono la virtualizzazione nidificata, come:
    • Ipervisori eseguiti all’interno di macchine virtuali (ad esempio, ambienti di test o sviluppo).
    • Sistemi Windows che utilizzano la Virtualization-based Security (VBS), una tecnologia di protezione avanzata che si basa sulle estensioni di virtualizzazione della CPU.

Grazie a questa innovazione, Proxmox VE 9.1 rende più semplice e affidabile l’esecuzione di scenari complessi che richiedono più livelli di virtualizzazione, senza compromettere la stabilità o la sicurezza dell’infrastruttura.

Miglioramenti nell’interfaccia e nella gestione di rete

Monitoraggio avanzato della SDN (Software-Defined Networking)

L’interfaccia grafica di Proxmox VE 9.1 offre ora una visibilità dettagliata e centralizzata dello stato della rete definita via software (SDN). Gli amministratori possono accedere a informazioni chiave direttamente dal pannello di controllo, tra cui:

  • Connessioni attive: Visualizzazione dei guest (macchine virtuali o container) collegati a specifici bridge o reti virtuali (VNet).
  • Informazioni di rete dinamiche: Monitoraggio degli indirizzi MAC e IP appresi tramite il protocollo EVPN (Ethernet VPN), utile per ambienti distribuiti o multi-tenant.
  • Analisi delle fabric di rete: Possibilità di ispezionare rotte, vicini (neighbor) e interfacce, per una diagnosi rapida e una gestione proattiva dell’infrastruttura.
  • Supporto per VRF: Gestione avanzata del traffico tramite IP-VRF (Virtual Routing and Forwarding per indirizzi IP) e MAC-VRF, che permettono di isolare e ottimizzare il routing in scenari complessi.

Interfaccia web più intuitiva e funzionale

Proxmox VE 9.1 introduce una serie di miglioramenti all’esperienza utente, pensati per semplificare le operazioni quotidiane e aumentare l’efficienza:

  • Azioni bulk dalla visualizzazione per tag: È ora possibile applicare operazioni multiple (ad esempio, avvio, arresto o migrazione) a gruppi di macchine virtuali o container selezionati tramite tag, riducendo i tempi di gestione.
  • Reset delle VM con un clic: La funzione di ripristino rapido delle macchine virtuali è accessibile direttamente dal menu contestuale (clic destro), senza dover navigare tra diverse schermate.
  • Login OIDC sull’interfaccia mobile: Il supporto per l’autenticazione OpenID Connect (OIDC) è stato esteso anche alla versione mobile, garantendo un accesso sicuro e centralizzato anche da dispositivi portatili.
  • Barra di ricerca migliorata: La barra di ricerca globale è stata riposizionata per una maggiore accessibilità, consentendo di trovare rapidamente risorse, documentazione o impostazioni.
  • Icone ad alta risoluzione: Le icone sono state aggiornate con asset grafici più nitidi, migliorando la leggibilità e l’esperienza visiva su schermi ad alta densità di pixel.

Compatibilità e correzioni

Proxmox VE 9.1 estende la compatibilità con diverse distribuzioni GNU/Linux, tra cui:

  • openSUSE Leap 16.0
  • Ubuntu 25.10 e 26.04
  • Debian 13.x
  • AlmaLinux 10
  • CentOS 10

Sono state inoltre risolte problematiche di rete nei container Debian più recenti, installando automaticamente isc-dhcp-client e ifupdown2 durante la creazione del container, e disabilitando systemd-networkd-wait-online per evitare ritardi all’avvio.

Problemi noti e raccomandazioni

  • Driver NVIDIA GRID/vGPU: Attualmente non compatibili con il kernel 6.17. Si consiglia di utilizzare il kernel 6.14 fino al rilascio di driver aggiornati.
  • Sistemi Dell PowerEdge: Alcuni modelli possono riscontrare errori di machine check durante l’avvio con il kernel 6.17.
  • DRBD/LINSTOR: Gli utenti di queste tecnologie devono evitare il kernel 6.17 fino a quando non sarà garantita la compatibilità.

In tutti i casi, è possibile forzare l’utilizzo del kernel 6.14 come soluzione temporanea.

Riferimenti e download

Per consultare l’elenco completo delle modifiche, è possibile fare riferimento all’annuncio ufficiale o al changelog (registro delle modifiche) completo e dettagliato.

La nuova versione Proxmox Virtual Environment 9.1 è ora disponibile per il download dal sito ufficiale di Proxmox. L’immagine ISO contiene l’intero set di funzionalità ed è pronta per essere installata direttamente su server fisici privi di sistema operativo preesistente (quello che in ambito tecnico viene definito “bare-metal”), così da garantire un’implementazione immediata e completa.

Chi utilizza ancora Proxmox VE 8.4 può seguire la documentazione ufficiale di aggiornamento, che illustra passo dopo passo come migrare in sicurezza alla versione 9.

Fonte: https://www.proxmox.com/en/about/company-details/press-releases/proxmox-virtual-environment-9-1
Fonte: https://pve.proxmox.com/wiki/Roadmap#Proxmox_VE_9.1
Fonte: https://distrowatch.com/12639
Fonte: https://linuxiac.com/proxmox-ve-9-1-released-with-oci-based-lxc-deployment/

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