Rilasciato Incus 6.20: Novità e Miglioramenti per la Gestione di Container e Macchine Virtuali

Rilasciato Incus 6.20: Novità e Miglioramenti per la Gestione di Container e Macchine Virtuali

Incus è un sistema avanzato per la gestione di container (ambienti isolati che condividono il kernel del sistema operativo ma funzionano come piccoli sistemi indipendenti) e macchine virtuali (sistemi operativi completi eseguiti in modo isolato tramite un hypervisor).

Il progetto nasce come fork (creazione di un nuovo progetto a partire dal codice sorgente di uno già esistente) comunitario di LXD, dopo che Canonical aveva cambiato la politica di gestione del progetto, assumendone il controllo diretto e riducendo significativamente il ruolo della community nello sviluppo e nelle decisioni strategiche.

Incus si propone come una soluzione open source per amministrare in modo unificato sia container di sistema sia macchine virtuali, offrendo una gestione scalabile che può andare da un singolo server (un computer progettato per fornire servizi, risorse o applicazioni ad altri dispositivi) fino a un data center (una struttura che ospita centinaia o migliaia di server, sistemi di rete e dispositivi di archiviazione, tutti dedicati all’elaborazione e alla gestione di grandi quantità di dati).

In questo modo, Incus permette di gestire infrastrutture di qualsiasi dimensione, da piccoli ambienti locali fino a complessi cluster (gruppi coordinati di più server che lavorano insieme come un’unica piattaforma).

Incus è rilasciato sotto licenza Apache 2.0, che consente l’uso, la modifica e la distribuzione libera del codice sorgente, rendendolo adatto sia a utenti privati che a professionisti IT, sviluppatori e aziende che necessitano di un ambiente flessibile e performante per la virtualizzazione.

Il software è disponibile per i principali sistemi operativi GNU/Linux, tra cui Ubuntu, Debian, Fedora, Arch Linux e openSUSE, e può essere installato tramite i repository ufficiali delle distribuzioni che lo includono oppure tramite pacchetti software forniti direttamente dal progetto Incus. A differenza di molte applicazioni desktop, Incus non è distribuito tramite Flatpak né AppImage, poiché si tratta di un software di sistema che richiede integrazione profonda con il sistema operativo e privilegi elevati.

Incus si rivolge a un pubblico tecnico, in particolare a chi cerca un’alternativa affidabile e orientata alla community per la gestione di ambienti virtualizzati, sia in contesti di sviluppo che di produzione.

La nuova versione stabile Incus 6.20 è stata rilasciata il 20 dicembre 2025, mentre la precedente versione stabile, Incus 6.19, era stata pubblicata il 29 novembre 2025.

Novità in Incus 6.20

Incus 6.20 porta con sé una serie di miglioramenti importanti, focalizzati su 3 aree chiave: la gestione dei cluster, la gestione dello storage e il supporto alle macchine virtuali.

Snapshot affidabili per macchine virtuali su LVM clusterizzato

Uno dei problemi più rilevanti nelle versioni precedenti riguardava la difficoltà nel creare snapshot affidabili per le macchine virtuali quando lo storage era basato su LVM clusterizzato. Questo limite era dovuto a restrizioni tecniche che impedivano la corretta attivazione degli snapshot e ostacolavano la migrazione live delle macchine virtuali tra nodi del cluster. Per superare questa limitazione, Incus 6.20 introduce un cambiamento significativo: i nuovi volumi LVM clusterizzati vengono ora formattati utilizzando il formato QCOW2, invece del tradizionale formato raw. Questo permette di creare catene di snapshot coerenti, che rappresentano fedelmente lo stato della macchina virtuale in ogni momento.

Nota importante: Le macchine virtuali già esistenti che utilizzano il formato raw non sono interessate da questa modifica e continuano a non supportare gli snapshot. Tuttavia, gli amministratori possono convertirle migrando l’istanza in un pool di storage diverso e poi riportandola nel cluster.

Aggiunta semplificata di nuovi nodi al cluster

Incus 6.20 introduce un nuovo comando, incus cluster join, progettato per semplificare l’aggiunta di nuovi nodi a un cluster già esistente. In ambienti come IncusOS, dove tutte le operazioni vengono eseguite da remoto tramite la riga di comando o l’interfaccia utente, l’aggiunta di nuovi server era un’operazione complessa e macchinosa. Il nuovo comando richiede come input il cluster di destinazione e il server da aggiungere, guida l’utente nella configurazione tramite una procedura simile a quella di incus admin init e completa automaticamente l’integrazione del nuovo nodo nel cluster. Questo rende il processo molto più rapido e accessibile, anche per amministratori meno esperti.

Maggiore controllo sull’agente delle macchine virtuali

Con Incus 6.20, gli amministratori possono ora limitare le azioni che l’agente delle macchine virtuali è autorizzato a compiere. Attraverso un file di configurazione dedicato, è possibile elencare esplicitamente le funzionalità abilitate, disattivando di default tutte le altre. Questo approccio, noto come “whitelisting”, rafforza la sicurezza operativa, riducendo il rischio di azioni non autorizzate o indesiderate da parte dell’agente.

Miglioramenti nella gestione della rete: record DNS inversi automatici

Incus 6.20 introduce un miglioramento significativo nella gestione della rete per le istanze che utilizzano OVN (Open Virtual Network). Oltre alla tradizionale risoluzione DNS, ora vengono generati automaticamente anche i record DNS inversi. Questo significa che, oltre a risolvere un nome in un indirizzo IP (DNS diretto), è possibile risolvere un indirizzo IP nel nome corrispondente (DNS inverso). Questa funzionalità migliora la diagnostica di rete e la risoluzione dei nomi, rendendo l’ambiente più robusto e facile da gestire, soprattutto in contesti complessi o con molte istanze attive.

Riferimenti e Download

Per approfondire tutte le novità introdotte in Incus 6.20, è possibile consultare sia l’annuncio ufficiale di rilascio sia il changelog (registro delle modifiche) completo, che riportano nel dettaglio tutte le modifiche, le correzioni e le nuove funzionalità.

Chi desidera provare direttamente la nuova versione può utilizzare la piattaforma online di Incus, che permette di sperimentare l’ambiente in modo pratico senza installare nulla sul proprio sistema.

Incus è inoltre disponibile nei repository software delle principali distribuzioni GNU/Linux, facilitando così l’installazione e l’aggiornamento tramite i normali strumenti di gestione dei pacchetti software della propria distribuzione. Per informazioni aggiornate sui metodi di installazione, è possibile fare riferimento alla pagina ufficiale dedicata all’installazione.

Fonte: https://discuss.linuxcontainers.org/t/incus-6-20-has-been-released/25635
Fonte: https://github.com/lxc/incus/releases/tag/v6.20.0
Fonte: https://linuxiac.com/incus-6-20-container-and-virtual-machine-manager-released/

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