Recensione Honor 4X: grosso ma equilibrato

By Simone Renzo

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Dopo aver provato i due flagship del sotto-brand cinese di Huawei, eccoci ancora con un device totalmente differente sia come concezione che come specifiche tecniche e segmento di mercato, scendiamo infatti sulla fascia medio-bassa dal rapporto qualità/prezzo sopra la media e dimensioni del display generose, ovviamente sto parlando del nuovo Honor 4X che ci propone una soluzione davvero interessante che equilibra al meglio un design discreto e delle specifiche davvero particolari, scopriamolo insieme!

Confezione

La solita classica confezione di tutti i device Honor, con le stesse sottosezioni interne ma una accessoristica logicamente ridotta per contenere il prezzo di vendita. Troviamo infatti il classico caricabatterie da parete in standard USB (1A), un cavetto USB-microUSB per ricarica e connessione al PC e nient’altro a differenza dei fratelli maggiori che di solito arrivano con cuffiette e pellicole protettive. Bisogna anche dire che questa è la confezione per la stampa che potrebbe differire da quella di vendita.

Design ed Ergonomia

Sono rimasto poco colpito sul lato design da questo Honor 4X, ed infatti lo definisco uno dei pochissimi punti a sfavore del device che eccelle nel resto. Dalle dimensioni esterne di ben 152.9 x 77.2 x 8.65 mm e peso di 170 g, questo phablet si posiziona tra i device con le dimensioni maggiori purtroppo dovute a dei bordi poco ridotti rispetto alle dimensioni del display e alla presenza dei tasti softouch (non retroilluminati, un vero peccato) nella parte inferiore al posto di quelli a schermo che avrebbero ridotto notevolmente i bordi superiori ed inferiori. I materiali costruttivi sono interamente plastici, con una particolare texture simile alla “carta di riso” nella cover posteriore (che si smonta interamente assieme alla cornice e ai tasti) che lo rende poco scivoloso rispetto ad altri device ma la presa non resta comunque solida a causa delle dimensioni generose. Un piccolo appunto riguardo gli assemblaggi che paiono di buona qualità ma dopo un po’ di tempo la cover posteriore ha iniziato a scricchiolare, forse un difetto congenito.

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Partendo dal frontale troviamo l’ampio schermo da 5.5″ IPS con risoluzione HD 1280 x 720 pixel dalla buona calibrazione dei colori che rimangono saturi al punto giusto e dalla ottima luminosità all’esterno (seppur riflella molto rispetto ad altri), la definizione però rimane piuttosto bassa con soli 267 ppi che su uno schermo così largo non aiutano nella lettura e rendono la UI innaturalmente ingrandita. Al di sopra del display la capsula auricolare, i sensori di luminosità e prossimità ma soprattutto la fotocamera anteriore da ben 5 Mpixel.

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Il posteriore, con trama ruvida come già detto, mostra il logo Honor al centro e la fotocamera posteriore da 13 Mpixel con singolo flash LED dalla buona qualità ma che discuteremo in seguito. Sul bordo inferiore vi è posta la microUSB per ricarica e connessione al PC, il microfono principale ma soprattutto lo speaker di sistema che pur non essendo di qualità buona è posto in modo tale da evitare che si ammutolisca se poggiato su un tavolo, problema che affligge molti device tra cui gli Honor 6 e 6 Plus. Sul bordo superiore troviamo invece il jack da 3.5 mm per le cuffie ed il microfono secondario, mentre i tasti volume e accensione sono posti sul lato destro lasciando il lato sinistro pulito.

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Hardware

Come fa da tempo Huawei anche su questo Honor 4X troviamo un SoC proprietario HiSilicon Kirin 620 Octa-Core 64bit con tutti i core Cortex-A53 a basso consumo ma dalle prestazioni più che discrete, accoppiato ad una GPU Mali 450 che fa sentire il peso degli anni nonostante la risoluzione bassa ma comunque permette una esperienza di gioco discreta anche con titoli di alto calibro, mantenendo un framerate accettabile (probabilmente 30 fps in RR3). La memoria RAM installata è addirittura da 2GB permettendoci libertà di multitasking, carattestica poco comune nei device di fascia media come questo, mentre la memoria interna di storage è di soli 8GB di cui 4GB utilizzabili dall’utente, una enorme limitazione che mi ha visto costretto a togliere apps per metterne altre per la prima volta in vita mia, per fortuna può essere espansa mediante microSD fino a 32GB e renderla addirittura la memoria principale per installare tutto sopra la scheda esterna.

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Durante l’utilizzo intenso questo Kirin 620 si è dimostrato molto più maturo dei suoi fratelli maggiori, con una temperatura raggiunta davvero contenuta che non si sente quasi per nulla sulla scocca, la fluidità di sistema non ha avuto problemi di sorta anche durante multitasklng intensivo ed utilizzo di apps pesanti quali Google Maps e similari. La connettività integrata spazia dal WiFi b/g/n singola banda con supporto WiFI Direct, Bluetooth 4.0 LE (testato con LG G Watch R), Radio FM, GPS con Glonass e supporto USB OTG.

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Come altri suoi fratelli anche questo Honor 4X presenta un sistema Dual SIM con supporto 4G LTE Cat. 4 completo su entrambe le SIM che però vengono gestite in Dual Standby, costringendo quindi allo switch tra una e l’altra in base alle esigenze nostre. Il device accetta solo 2 micro SIM, mentre a fianco alle SIM troviamo lo slot per la micro SD.

Software

Dopo aver visto sull’Honor 6 Plus la EMUI 3.0, la andiamo a riscoprire in versione “alleggerita” su questo Honor 4X con sostanzialmente le stesse cose ma qualche gesture in meno ed ovviamente il software in versione europea. Sempre basato su Android 4.4.2 che sarà aggiornabile alla 5.0 molto presto, rimangono le caratteristiche distintive del tema di Huawei che può essere personalizzato dall’app dedicata, la non-presenza dell’app drawer, il supporto alla Ultra Power Saving Mode in caso di emergenza, il floating button per avere i tasti virtuali sempre a portata di pollice ed ovviamente le gestures che sono però state ridotte drasticamente.

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Presente lo sblocco col doppio tocco sul display, il supporto alla flip cover con finestra ed alcune classiche gestures di silenziamento o per avviare apps velocemente disegnando sullo schermo, piccola chicca inoltre riguardo i Quick Toggle che rispetto al 6 Plus qua mostrano la pressione illuminandosi (piccolezze che lo rendono perfetto). Troviamo ancora il controllo completo dei permessi, delle notifiche e della drop-zone di ogni singola app direttamente dall’app Gestione Telefono che funge anche da ottimizzatore di prestazioni (non consigliato) e che trovo spesso e volentieri invasiva con le notifiche per i permessi o l’avvio di una app, altre apps sempre presenti sono lo Specchio con miglioramento del volto e zoom oltre ad una selezione di classiche apps di sistema ben sviluppate e facili da usare.

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Sul lato grafico come ho già avuto modo di dire nell’altra recensione, la EMUI 3.0 possiede un look & feel interessante ma ancora lontano da ciò che dovrebbe essere Material con Android 5.0 nonostante alcuni elementi ci siano, mentre sul lato prestazionale non vi sono problemi di sorta e conferma l’ottimizzazione effettuata da Huawei sui device anche di fascia media. Concluderei questa sezione con una curiosità, se premiamo una volta il tasto fisico del multitasking esso fungerà da tasto Menu mentre una pressione lunga ci porterà al vero multitasking, una scelta ampiamente discutibile e piuttosto scomoda.

Multimedia

Seppur stiamo parlando di un device medio gamma ciò non vuol dire che il comparto fotografico debba essere di scarsa qualità, ed infatti l’Honor 4X ci propone una fotocamera posteriore da ben 13 Mpixel con singolo flash LED che accoppiata al software oramai conosciuto di Huawei rende in modo più che buono, permettendoci scatti di un certo livello. In condizioni ottimali di luce il fuoco è veloce e preciso, seppur perda in lunghe distanze (bizzarro comportamento), mentre con le macro la definizione elevata permette di cogliere ottimi dettagli di qualsiasi soggetto. Storia inversa in condizioni di luce scarsa dove il sensore fa sentire la sua qualità mediocre e alza i livelli di ISO alle stelle con conseguente rumore digitale impressionante, quindi consigliata sicuramente per scatti alla luce ma non al buio. I video vengono girati a 1080p @ 30 FPS con una discreta qualità dei colori mentre il fuoco pare obbligarci ad utilizzare spesso il touch-to-focus poichè il continuo non pare funzionare correttamente.

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Il software fotografico permette inoltre di utilizzare filtri in real-time, effettuare scatti in HDR automatico ma soprattuto effetturare l’AF Tracking di un soggetto lungo una scena, mantenendo il fuoco fisso su tale soggetto in base ai suoi movimenti. Riguardo la fotocamera anteriore alla luce otterremo selfie di ottima qualità considerati i 5 Mpixel ma ovviamente al buio le foto saranno al limite del guardabile.

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Honor 4X

Sul lato audio abbiamo già parlato dello speaker di sistema che seppur di bassa qualità e mancante totalmente delle frequenze basse è posto in modo intelligente sul lato inferiore, in cuffia questo Honor 4X non arriva assolutamente ai livelli dei fratelli maggiori poichè nelle frequenze medie “impasta” tutto restituendoci una risposta in frequenza piuttosto bizzarra ed una potenza massima anch’essa limitata, leggermente migliorabile attivando il driver DTS che comunque rimane un trucco software e non può risolvere ciò che l’hardware non riesce a raggiungere.

Autonomia e Prezzo

A differenza di altri medio gamma, questo device integra una batteria non rimovibile da ben 3000 mAh che accoppiata alla CPU poco esosa di energia e ad uno schermo solo HD permette di ottenere la giornata completa senza problemi o addirittura arrivare fino a metà del secondo giorno con utilizzo veramente basso. Durante i miei test effettuati con 2 account Google collegati, tutti i social attivi (FB, Twitter, G+, Linkedin) e tutte le chat attive (Whatsapp, Messenger, Telegram) oltre ad un utilizzo misto fra WiFi e 4G LTE sono riuscito ad arrivare a sera tarda (mezzanotte) con un 10-15% rimanente e 5h di schermo all’attivo che per un assiduo utilizzatore come me è un dato veramente interessante.

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Il prezzo a cui è venduto ufficialmente questo Honor 4X è di soli 199€ che sarebbero già perfetti considerando le caratteristiche che abbiamo a disposizione e la completezza di questo device, e sicuramente andrà solo a scendere nei prossimi mesi. Ricordo inoltre che sarà aggiornato a Lollipop entro brevissimo, come previsto per tutti i device Honor.

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Conclusioni

Questo device, seppur con alcuni suoi difetti che potevano essere evitati facilmente effettuando scelte corrette (tasti a schermo, bordi ridotti, memoria più grande), è entrato nella mia top per smartphone da consigliare in questa fascia di prezzo che permettono di avere prestazioni di alto livello con alcune chicche carine ad un prezzo giusto e contenuto. Sono pochi i suoi concorrenti all’altezza su questa fascia di prezzo, neanche il Moto G 2014 arriva ad un hardware di tale livello seppur offra un software totalmente diverso (va a gusti ovviamente), Huawei (o Honor) ha quindi creato un dispositivo di tutto rispetto ad un prezzo veramente aggressivo.

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Resta quindi a voi capire se puntare ad un device più piccolo, oppure avere il top con questo Honor 4X ed il suo display da 5.5″ che seppur ingombrante da diverse soddisfazioni anche agli utenti meno esperti e che vogliono puntare su un software più completo di base come la EMUI 3.0.

L’articolo Recensione Honor 4X: grosso ma equilibrato appare per la prima volta su Chimera Revo – News, guide e recensioni sul Mondo della tecnologia.

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